Français|English

index

Vincenzo Bellini

composizioni

immagine di Vincenzo Bellini da un ritratto di

libretti

Adelson e Salvini (1824 - 25)
» libretto
Bianca e Gernando (1825 - 1826)
» libretto
Il Pirata (1827)
» libretto
La straniera (1828 - 1829)
» libretto
Zaira (1829)
» libretto
I Capuleti e i Montecchi (1830)
» libretto
Ernani (1830)
» libretto
La Sonnambula (1831)
» libretto
Norma (1831)
» libretto
Beatrice di Tenda (1833)
» libretto
I Puritani (1834 - 1835)
» libretto

L'inno guerriero della Norma: "Guerra, guerra, le galliche selve", a suo tempo censurato dagli austriaci, basta a distruggere il luogo comune della assoluta apoliticità, fragilità e delicatezza espressiva di Vincenzo Bellini. 

immagine di sheetmusic.plus
Vincenzo Bellini - General index
Partiture orchestrali, spartiti, parti separate e Arie.

opere liriche

Adelson e Salvini (1824 - 25), dramma in tre Atti di Andrea Leone Tòttola.
Bianca e Gernando (1825 - 1826), melodramma in due Atti di Domenico Gilardoni.
Il Pirata (1827), melodramma in due Atti di Felice Romani.
La straniera (1828 - 1829), melodramma in due Atti di Felice Romani.
Zaira (1829), tragedia lirica in due Atti di Felice Romani.
I Capuleti e i Montecchi (1830), tragedia lirica in due Atti di Felice Romani.
Ernani (1830), melodramma in due Atti di Felice Romani
La Sonnambula (1831), melodramma in due Atti di Felice Romani.
Norma (1831), tragedia lirica in due Atti di Felice Romani.
Beatrice di Tenda (1833), tragedia lirica in due Atti di Felice Romani.
I Puritani (1834 - 1835), opera seria in tre parti di Carlo Pepoli.

Composizioni vocali da camera

Quando verrà quel dì (1828?)
Venticiel che l'ali d'oro
Sei ariette da camera dedicate a Marianna Pollini (1829)
Malinconia, ninfa gentile, versi di Ippolito Pindemonte
Vanne, o rosa fortunata
Bella Nice, che d'amore
Almen se non poss'io, versi di Pietro Metastasio
Per pietà, bell'idol mio, versi di Pietro Metastasio
Ma rendi pur contento, versi di Pietro Metastasio
Guarda che bianca luna (1832), versi di Jacopo Vittorelli
Vaga luna che inargenti (1833)
L'abbandono (1833-34)
La ricordanza (1834), versi di Carlo Pepoli
Odia la pastorella (1834), versi di Pietro Metastasio
O crudel che il mio pianto non vedi (1835?)
Rêve d'enfance, versi di Émilien Pacini
Les joyeux matelots
Viens, prier enfant, di attribuzione incerta, versi di Bay-Harale
Dalla guancia scolorita, canone per soprano e tenore (1835)
Toujours verser des larmes! (1835), versi di Napoléon Crevel de Charlemagne
Chi per quest'ombre dell'umana vita (1835), canone libero a quattro voci, versi di Giovanni Guidiccioni
Le souvenir présent céleste (1835)

Perdute

Mancar mi sento il cor
Numi, se giusti siete, versi di Pietro Metastasio
Amore, versi di Carlo Pepoli
Malinconia, versi di Carlo Pepoli
La speranza, versi di Carlo Pepoli
Alla luna, versi di Carlo Pepoli

Arie e cantate

T'intendo, sì, mio cor, versi di Pietro Metastasio, per 4 soprani, senza accompagnamento
No, traditor non curo, aria per soprano e pianoforte (probabilmente in origine per soprano e orchestra)
Sì, per te gran nume eterno, cavatina per soprano e orchestra
Gioite, amiche contrade, aria di Cerere, per soprano e orchestra
E nello stringerti a questo core, aria per voce e orchestra
Torna, vezzosa Fille, cantata
Imene, cantata epitalamica per soprano, due tenori e orchestra (1824?)
Quando incise su quel marmo, scena ed aria per contralto e orchestra, versi di Giulio Genoino (?) (1824?)
Giacché tu dei lasciarmi, scena ed aria per voce e pianoforte

Musica sinfonica

Capriccio, ossia Sinfonia per studio in Do minore
Sinfonia in Si bemolle maggiore
Sinfonia in Do minore
Sinfonia in Re minore
Sinfonia in Re maggiore
Sinfonia in Mi bemolle maggiore
Sinfonia in Mi bemolle maggiore
Concerto per oboe e orchestra

Musica per pianoforte

Allegretto in Sol minore
Capriccio in Sol maggiore per pianoforte a 4 mani
Polacca per pianoforte a 4 mani
Sonata in Fa maggiore per pianoforte a 4 mani
Pensiero musicale (edito da Francesco Paolo Frontini) Musica
Tema in Fa minore (1834 ca.)

Musica per organo

Sonata in Sol maggiore

Musica sacra

Tutte le composizioni sacre di Bellini risalgono al periodo di studi, ovvero sono state scritte prima del 1825.

Compieta (perduta)
Cor mundum crea in Fa maggiore, per voci soliste e organo
Credo in Do maggiore, per 4 voci e orchestra
Cum sanctis
De torrente
Dixit Dominus per solisti, 4 voci e orchestra
Domine Deus
Gallus cantavit
Gratias agimus in Do maggiore, per soprano e orchestra
Juravit
Kyrie
Laudamus te
Litanie pastorali in onore della Beata Vergine per 2 soprani e organo
Magnificat per 4 voci e orchestra
Messa in Re maggiore per 2 soprani, tenore, basso e orchestra (1818)
Messa in Sol maggiore per 2 soprani, tenore, basso e orchestra
Messa in La minore per soprano, contralto, tenore, basso, 4 voci e orchestra
Pange lingua per 2 voci e organo
Qui sedes
Qui tollis
Quoniam per tenore, 4 voci e orchestra
Quoniam per soprano e orchestra
Salve regina in La maggiore, per 4 voci e orchestra
Salve regina in Fa minore, per basso e organo
Tantum ergo in Re maggiore per contralto e orchestra (1823)
Tantum ergo in Mi maggiore, per voci soliste, coro e orchestra (1823)
Tantum ergo in Fa maggiore, per 2 voci e orchestra (1823)
Tantum ergo in Sol maggiore, per soprano e orchestra (1823)
Tantum ergo con Genitori in Sib maggiore, per soprano e orchestra
Tantum ergo con Genitori in Mib maggiore, per soprano e orchestra
Tantum ergo con Genitori in Fa maggiore, per 2 soprani, 4 voci e orchestra
Tantum ergo in Fa maggiore, per soprano e orchestra
Tantum ergo con Genitori in Sol maggiore, per coro e orchestra
Te Deum in Do maggiore, per 4 voci e orchestra
Te Deum in Mib maggiore, per 4 voci e orchestra
Versetti da cantarsi il Venerdì Santo per 2 tenori e orchestra
Virgam virtutis

La biografia

Vincenzo Bellini (1801 - 1835)

Lo stile

Le opere di Vincenzo Bellini sono caratterizzate da melodie molto espressive, innovative per gli slanci romantici, rispetto a quelle di Rossini, e considerate ai tempi più drammatiche e chiaroscurali, secondo alcuni addirittura capolavori d'avanguardia, mentre altri le ritenevano un nostalgico ritorno ai bei tempi di Cimarosa. 

Una ripresa della tradizione classicista e antiquata era impossibile allora. La poetica belliniana era già romantica, anche se temperata da certo neoclassicismo, per cui al Maestro eran sempre necessari versi calorosi, espressivi, nutriti di quei colori e di quelle immagini che Felice Romani metteva nei libretti.  Perciò il musicista rifiutò l'ottimo Gaetano Rossi, che pure s'era offerto di scrivergli la Straniera: "per quanto Rossi potrebbe farmi un buon libro, pur non di meno mai mai potrebb'essere un verseggiatore come Romani, e specialmente per me, che sono attaccato alle buone parole".  La polemica in particolare tra rossiniani e belliniani giunse al culmine ai tempi della Norma: scrisse Hector Berlioz, il quale aveva sparlato della tecnica orchestrale belliniana, che a Milano Bellini "era adorato" e che "pareva ch'egli avesse scoperto la musica espressiva, e che le lacrime versate al Pirata e alla Straniera fossero le prime che il dramma lirico avesse fatto sgorgare".  Bellini compose magnifiche opere serie o semiserie, mai comiche, che influenzarono altri operisti, ad esempio Verdi e Wagner e compositori strumentali, quali Chopin e anche Liszt. Giuseppe Verdi lodò in Bellini le melodie "lunghe lunghe, come nessuno ha fatto prima": dilatazione che in "Casta Diva" è ottenuta con armonia diatonica e intervalli piccolissimi, un gusto marcato per la sonorità estatica, delicata e un'orchestrazione del tutto vincolata alle esigenze del canto.