Gioachino Rossini

(1792-1868)

La cambiale di matrimonio

Farsa comica in 1 Atto, rappresentata a Venezia (Teatro San Moisè) il 3 novembre del 1810

Personaggi

Tobia Mill (Basso), Fanny (Soprano), Edoardo Milfort (Tenore), Slook (Basso), Norton (Basso), Clarina (Soprano)

Atto Unico

Sala nella casa di Mill, semplicemente elegante, che communica a' vari appartamenti.
Un tavolino con occorrente per iscrivere, sedie.

Scena prima
Norton dalla porta di mezzo. Clarina, che traversa la scena

Norton
Non c'è il vecchio sussurrone:
resta meco un po', Clarina.

Clarina
Poco ancor la padroncina
a chiamar non può tardar.

Norton
Ma frattanto qui tra noi...

Clarina
Dimmi presto ciò che vuoi.

Norton
Quando miss si farà sposa?

Clarina
È lontana ancor la cosa.

Norton
(con mistero)
Non sai tutto!

Clarina
(curiosa)
E tu che sai?

Norton
Nuove grandi!

Clarina
E cos'è mai?

Norton
Sappi...

Clarina
Ebben!...Ohimè!
Il padrone già si sente a sussurrar.
Vieni presto a dirmi il resto,
devi tutto a me spiegar.

Norton
Verrò presto a dirti il resto,
non mi posso or più spiegar.

(Si dividono ed escono)

Scena seconda

(Tobia Mill in veste da camera, berretto da notte, che porta con una mano un
mappamondo e nell'altra tiene una bussola, esaminandoli)

Tobia
Chi mai trova il dritto, il fondo
a cotesto mappamondo?
Chi m'insegna il come, il quando
di piantar la calamita,
e la bussola adoprando.
Chi m'insegna a navigar?

(siede e legge un libro, poi confronta
con la bussola il mappamondo)

Cento gradi in latitudine...
Cento e venti in longitudine...
Dal Nord-Est, al Sud-Ovest,
poi l'elevazion del polo...
Qui la linea, e le terziere...
L'equatore colle sfere.
Dall'America in Europa
vo' ben bene calcolar.

(s'impazienta calcolando, e s'alza)

Ah, non combinasi la longitudine...
Mi vado a perdere in latitudine...
Il polo abbassasi, manca la linea...
La calamita perde il magnetice...
Oh, mi confondo col mappamondo,
e della bussola non so che far.

(Norton e Clarina rientrano)

Norton
Ecco una lettera per voi, signore.

Tobia
Mi rompe i calcoli, gran seccatore!

Clarina
Serva umilissima, signor padrone

Tobia
Tu mi fai crescere la confusione.

Norton
Avrei da dirvi...

Clarina
Vorrei parlarvi...

Tobia
Deh, non mi state più a tormentar

(s'alza arrabbiato)

Clarina, Norton
Ma riflettete... considerate
Saper dovete... non v'alterate:
quella è la lettera del nuovo mondo.
No, non vi state ad inquietar.

Clarina
(fra sè)
Che uom collerico!
Che s'ha da far?

Tobia
Ma via, tacete... oh, mi seccate!
M'interrompete... se seguitate!
Questi... la lettera... il mappamondo...
Non ho più cerebro...
vo ad impazzar
andate al diavolo... non vo' ascoltar.

Recitativo

Norton
Ma, signor, questa lettera
la portò un marinaio
che vien dalle Colonie.

Tobia
Ed io sto appunto
esaminando quanta è la distanza
dalle Colonie a noi. Vediamo...

(prende la lettera e, riconoscendo
il carattere, con allegria:)

Ah! È sua...
Del mio corrispondente coloniale.

(l'apre e legge)

Norton
(fra sè)
Quale altra commissione originale.
Se sapessi, Clarina!...

Tobia
(allegrissimo)
Come! Come!
Egli stesso in persona!...
Oh che fortuna!...
Presto... l'affar è fatto.

Norton
(fra sè)
Quasi indovino

Clarina
(fra sè)
E che? Diventa matto?

Tobia
Norton, l'amico è qui:
sbarca a momenti:
mi scrive dal vascello...
egli in persona
vuol trattare il negozio,
veder la mercanzia.

Norton
Ma proprio...

Tobia
Presto, Clarina,
va ad aprir l'appartamento,
che guarda sul giardin, tutto sia lesto.
Senti, di' alla mia figlia che si metta
un abito da festa,... va.

(Clarina parte. Tobia chiama uno dopo l'altro i servi)

Isacchetto!
La mia carrozza bella... Salomone!
L'abito mio da viste... Lorenzo!
Per uno, o due di più. Cresci tre piatti.
Bisogna farsi onore con un uomo
così particolar, grande, leale:
Norton è ver?

Norton
(seccamente)
Sì, un vero originale

Tobia
E la lettera avuta l'altro giorno!
Eh! Che ingenuità!
Che sentimenti!
Che buona fede! È un vero e raro tratto
della semplicità del secol d'oro,
che in questa età di ferro più sorprende,
nè più si trova.

Norton
È come la s'intende

Tobia
Par che ne dubitate: ma sentite:

(cava la lettera)

L'ho letta mille volte,
e la ritrovo sempre d'uno stil raro,
affatto nuovo.

(legge)

"Signore et caetera.
Ho risoluto di formare
una compagnia matrimoniale:
qui non c'è ditta che mi convenga,
perciò sul primo vascello che partirà per
queste Colonie speditemi una moglie
delle seguenti forme e qualità."

Ah! Che intavolamento!

Norton
(ironico)
Sorprendente!

Tobia
E questo è ancora niente.

(continua a leggere)

"Qualunque sia la dote non serve.
Sia d'estrazione onesta:
non passi i trent'anni:
pasta dolce, colore omogeneo, e senza
minima macchia nelle riputazione: Item di
temperamento sano e robusto, per resistere
ai colpi di mare, e alla forza del clima
perché non vorrei restarne senza, appena
acquistata, e ricorrere a nuova provvista"

Norton
(fra sè)
Si può sentir di peggio!

Tobia
Ah! Che esattezza! Ve', che precisione!
Ma il miglior capo è poi la conclusione.

(continua a leggere)

"Arrivandomi ben condizionata
come sopra,
colla presente lettera per marca,
o con copia legalizzata,
a scanso d'equivoci,
io m'impegno di far onore alla firma,
e sposare chi la presenterà,
a due giorni data, od anco a vista,
come meglio, e salutandovi, addio.
Io Slook del Canadà."

(ripone la lettera in un
libro ch'è sul tavolino)

Norton
E voi dunque pensate?

Tobia
Di servirlo:
Anzi l'ho già servito,
e appena arriva gli faccio presentare
la cambiale dalla mia stessa figlia.

Norton
Da Miss Fannì?

Tobia
Da lei:
Che meraviglia?

Norton
E se non le piacesse?

Tobia
Deve piacerle: oh sì.

Norton
Ma, s'ella avesse?...

Tobia
Cosa ha d'aver?

Norton
Ma...

Tobia
Ma, voi mi seccate:
Sempre in contraddizion!

Norton
Ma...

Tobia
Basta, andate.

(Norton va per partire)

E il nuovo computista?

Norton
Non l'ho ancor stabilito.

Tobia
Fate presto:
Avrem molto da fare in questi giorni.
Ah, che non vedo l'ora
d'abbracciare il mio caro Americano!
Oh che raro consorte
tocca a mia figlia!
Oh che piacer! Che sorte!

(esce)

Norton
Povera Miss Fannì!
Ma spero ancora che il caro Americano
avrà d'Europa fatto il viaggio invano.

(esce)

Scena terza

A Due
(Fannì ed Edoardo, presi a mano
amorosamente)

Edoardo
Tornami a dir che m'ami,
che sarai fida ognor.
Calma, mio bene, i palpiti
d'un barbaro timor.

Fannì
Sarò qual più mi brami,
quale t'amai finor.
Per te m'accese l'anima,
a te la serba amor.

Edoardo
E sarai mia?

Fannì
Lo spero

Edoardo
E allor felici!...

Fannì
Oh quanto!

A Due
Qual delizioso incanto
è un corrisposto amor!
Propizio accolga amore
il nostro giuramento:
e renda alfin contento
il tenero mio cor.

Recitativo

Edoardo
Sì, cara mia, speriam: fra pochi giorni
arriverà mio zio: tutto m'aspetto
dall'amor suo per me.

Fannì
Ma v'è quest'uomo
ch'oggi aspetta mio padre;
certi suoi equivoci discorsi...

Edoardo
E quando noi siamo d'accordo!...

Scena quarta

(Norton entra)

Norton
Avete voi veduto il signor Mill?

Fannì
No, ancor: cos'è avvenuto?
Perché così agitato?

Norton
Brutte nuove:
però non vi smarrite.
Voi siete fatta sposa.

Fannì
Oh Dio!

Edoardo
Che dite?

Fannì
Ma come?

Edoardo
E chi è costui?

Norton
C'è, c'è, leggete...

(Norton cerca nel libro e trova
la lettera che porge ad Edoardo)

Il contratto nuzial, e poi ridete.

(leggono tutti e due dando
segni d'affanno e di rabbia)

Fannì
Oh mio Edoardo!

Norton
Ah, che ne dite!

Edoardo
Io fremo:
Ed in questa maniera?...

Norton
All'uso proprio di negozio,
e come se Miss fosse
una bella di mercanzia.

Edoardo
Ma questa volta falla
la sua speculazion.

Fannì
Non posso ancora
credere che mio padre arrivi a questo
segno a sacrificarmi.

(di dentro la voce di Tobia)

Scena quinta

Tobia
Presto, presto.

Fannì
(a Edoardo)
Ah, ch'è lui! Se ti vede!

Tobia
(Più vicino)
Pronti, tutti...

Edoardo
Che far!

Fannì
Poveri noi!

Tobia
(uscendo)
Norton... Fannì... qua ognun...

(vede Edoardo e sospettoso
con impeto:)

Chi siete voi?...
Che fate? Che volete in questa casa?
Con qual fin? Con qual vista?

Fannì
Egli!...

Edoardo
Signore...

(confusi)

Norton
È il nuovo computista

Tobia
(guardandolo)
Troppo giovine... e poi troppo moderno.

Norton
Peggio pel suo carattere.

Edoardo
Son pronto a uniformarmi agli usi vostri.

Tobia
Bravo!
Ha una fisionomia che... non c'è male;
Norton v'istruirà.

Fannì
(fra sè)
Respiro

Tobia
Intanto tieni, mia figlia cara,
tra momenti arriverà persona forestiera,
gli farai buona cera, e gli darai
queste lettere...

(Tobia prenderà la lettera dal libro la
piegherà, e, cavandone un'altra, le
darà a Fannì)

Fannì
E chi è?
Ma io... ma poi...

Tobia
La tua fortuna è fatta... ah!
La carrozza... Egli è qua:
vo' a incontrarlo: servitori,

(escono servi e agenti)

A basso... qua... su... fuori
Ah, lo vedrete...
Fannì, allegra!

(parte coi servi allegrissimo)

Fannì
(fremente)
Ah, soffrir non so...

Norton
Prudenza!

Edoardo
Lascia operare a me.

Fannì
Ma che farai?

Edoardo
Fidati a un cor che t'ama, e lo vedrai.

Scena sesta

Cavatina

(vari servitori, che precedono Slook, vestito
a capricciosa caricatura, ma grave: altri
che si inchinano: egli entra imbrogliato,
difendendosi dagli agenti e da Tobia che
cercano levargli il cappello e il bastone,
e vogliono baciar gli le mani, che ritira)

Slook
Grazie... grazie... caro amico!
Troppo presto, adagio, dico:
Quieti un po': che complimenti!
M'imbrogliate, buone genti:
Non vo avanti... son confuso...
So ancor io d'Europa l'uso.
Flemma dunque, ed incomincio,
come va, a complimentar.

(si ritira alla porta, si rimette il capello
in testa, e poi se lo leverà inchinandosi
con semplice caricatura)

Fannì, Edoardo
Norton, Clarina
(fra sè)
Che figura! Che maniere!
Mi fa ridere e arrabbiar!

Slook
Prima il padron di casa
saluto, bacio, e abbraccio.
Lo stesso cordialmente
colle signore io faccio...

(va per abbracciarle, ma
le signore si ritirano)

Come!
Non s'usa forse
le donne qui abbracciar?
Ohimè!
Che usanza incomoda!
Che brutto conversar!
Benedetta sia la nostra
innocente libertà!
Sans facons tra noi si mostra
cuor aperto, amica faccia:
Sì, si bacia, sì, s'abbraccia,
né s'offende l'onestà.
Donne belle, donne care,
più buonine, per pietà.
Non mi fate ritornare
senza gusto al Canadà.
Sicché dunque istruitemi: non voglio
far cattive figure: a quel che vedo
in Europa v'è in tutto affettazione.

Fannì
(fra sè)
Caro l'american!

Tobia
Dite benone.
Viva pura la bella
semplicità d'America!

Slook
(segnando Fannì)
Chi è quella piccante signorina!

Tobia
Vi pare? Essa ha una lettera per voi
di raccomandazione.

Slook
La servirò con tutto il core.

Edoardo
(fra sè)
Io fremo

Fannì
(fra sè)
Chetati

Slook
E voi per me trovate ancora
nessun capo a proposito?

Tobia
Anzi spero
che appena voi la mostra visto avrete,
tutto conchiuderete.

Slook
Tanto meglio!
Un bravo negoziante
dev'esser spicciativo.

Tobia
Ora spicciate là quella signorina.
Accompagnate, Norton,
il computista a' suoi doveri.

(poi sorridendo a Slook)

Servitela, mi preme.

Slook
Volontieri

Tobia
(segnando alla destra)
È quello il vostro appartamento.

Slook
Grazie

(Tobia parte)

Edoardo
(piano e presto, fra sè)
Oh, Fannì! In quale stato mai son io!

Norton
(ad Edoardo)
Andiam

Edoardo
(stringendo forte la mano di Slook,
e co' denti stretti)
Signor Americano, addio.

(parte con Norton)

Scena settima

Recitativo e Duo

Slook
Servo!
Proprio in Europa usan
de' complimenti strani e nuovi

Fannì
(fra sè)
Ecco il momento decisivo

Slook
Intanto sbrighiam la Signorina;

(si ferma a guardarla giovialmente)

Ha un certo che... così...
proprio è bellina

Fannì
(fra sè)
Io non vo' certo esser la prima

Slook
Tace! Che sia decenza!
Cominciamo noi.

(le se accosta e riverisce)

Servo gentile Signorina!

Fannì
(con riverenza, si tira in là,
e occhi bassi)
Serva!

Slook
Chi siete? Che volete?

Fannì
(gli dà le lettere)
Leggete, e lo saprete.

Slook
(legge e si compiace)
Concisa; brava!

Fannì
(fra sè)
Io sono in convulsione

Slook
Ma bravo, sir Tobia! Bravo, benone!

(con galanteria)

Mi fareste la grazia
D'avvicinarvi un po'...

Fannì
Così sto bene

Slook
Ma non io quanto basta;
e quegli occhietti sempre bassi!...

Fannì
Decenza

Slook
Volea dirlo...
Sicché dunque saprete
già quello che contengono queste lettere?

Fannì
No!

Slook
No?

(fra sè)

Non ci scappa un accento di più.

(in alto)

Dunque ascoltate,
C'è qualche cosa anche per voi.

Fannì
Spicciate

Slook
(legge)
"Signor Slook:
v'abbiamo provveduto la moglie dell'età,
qualità, condizioni ricercate,
con tutti gli attestati.
Essa è l'unica nostra figlia Fannì,
che vi esebirà la presente col confronto,
e contrassegno della vostra:
pagate a lei dunque a vista,
o due giorni data,
com'è di vostro comodo,
i debiti e obbligazioni
che avete incontrati.
In fede
Tobia Mill."

Fannì
(fra sè)
Che avvilimento!

Slook
Ebben, cosa ne dite?

Fannì
(fra sè)
Ah, qui ci vuol coraggio

(in alta voce)

E voi cosa pensate?

Slook
Far onore alla firma.

Fannì
(con forza)
Ah, non lo fate;
ed anzi rinunziate alla vostra cambiale

Slook
Perché?

Fannì
(con fuoco)
Perché non sono io mercanzia per voi,
né vi può far onore

Slook
Anzi non vidi mai capo migliore.
Darei per sì bel fondo
quanto possiedo al mondo:
Tutti impiegar vorrei
i capitali miei:
E un cento almen per cento
ne spero di piacer.

Fannì
Cercate un altro fondo;
Ve ne son tanti al mondo!
Il mio non è per voi,
fallir potreste poi:
In libertà lasciatemi, vi prego per piacer.

Slook
Ma, perché ciò? Spiegatevi.

Fannì
Vorrei spiegarmi... ma!

Slook
Vi spiace il matrimonio?

Fannì
Mi piacerebbe... ma!...

Slook
Son io forse un demonio?

Fannì
Non dico questo... ma!

A due

Slook
per carità, signora,
lasciamo questi ma.

Fannì
Voi non sapete ancora
cosa vuol dir quel ma.

Slook
Sposatemi, e mi basta,
sarà quel che sarà.

Fannì
Se il mio pregar non basta,
son cosa ci vorrà.

Scena ottava

Trio

Edoardo
(Edoardo entra con frenata ira, e sempre
con sarcasmo, e detti segnando Fannì)
Quell'amabile visino,
quell'occhietto amorosetto,
quel complesso sì perfetto
e di grazie, e di beltà,
lo creò per altri amore;

(marcato)

Caro mio, per voi non fa:
Vi consiglio, ma di core,
ritornare al Canadà.

Slook
(prendendo la mano ad Edoardo
e stringendola fortemente)
Ma, signor, che c'entra lei,
dica un po', ne' fatti miei?

Fannì
Ei lo fa per compassione
delle amiche sue persone.

Edoardo
Perché molto m'interessa
e per voi, per me, e per essa.

Slook
(alterato)
Ma quest'è una mercanzia
di mia tutta proprietà.
Vado a dirlo a sir Tobia,
e ragion m renderà.

Edoardo
(fiero)
Guai a voi se gli parlate!

Fannì
Con prudenza, e simulate.

Slook
Ma quest'è soverchieria.

Edoardo
È una gran premura mia.

Slook
Voi chi siete?...

Edoardo
Lo saprete.

Slook
(a Fannì)
Dite voi...

Fannì
Già inteso avete.

Slook
La cambiale parla chiaro.

Edoardo
Rinunziarla, amico caro.

Slook
(con foco)
Rinunziar! Son Slook... e poi...

Edoardo
(fiero)
Non parlate: guai a voi!

Slook
(turbato)
Minacciate!

Fannì, Edoardo
Sì, tremate.

Slook
Ma perché? Ma che sarà?

A tre

Fannì
(prestissimo)
Non mi piacete, non mi prendete,
non vo' sposarvi, vi pentirete.
Se questa mano voi stringerete
saprà cavarvi quei brutti occhiacci
un vero inferno vi schiuderà.

Edoardo
(fiero)
La rinunziate, a me cedete.
Guai se parlate, la rinunziate.
Io saprò pungervi ben ben le vene,
vi mando in lettera al Canadà.

Slook
Oh, me meschino! Povero Slook!
Grazie, signore; oh, che buon core!
Cavarmi gli occhi! Misericordia!...
Oh, che demoni son questi qua!

(partono)

Scena nona

Recitativo e Aria

Norton
Non si farà: non si farà, sta certa,
Questo bel matrimonio.

Clarina
E sir Tobia ordina intanto,
fa i preparativi,
colla speranza che l'americano
accetti miss Fannì

Norton
Lo spera invano
sono tanti li fili tesi
al povero diavolo,
son tali i timori,
i sospetti a' quali è in preda,
che disperato il povero selvaggio
del Canadà tornerà a fare il viaggio.

Clarina
Ma si può dar pazzia
Peggior di quella del signor Tobia!

Norton
L'americano è semplice, ha creduto
che le spose in Europa
siano manifatture da negozio:
E in parte non s'inganna.

Clarina
Io vado intanto
presso miss: tu sta attento dal tuo canto:
io son interessata
per questi innamorati: poveretti!
Dopo tanto soffrir e tanti stenti,
Alla fin li vorrei veder contenti.
Anch'io son giovane,
anch'io lo provo,
spesso al medesimo
caso mi trovo,
e so per pratica
Che cosa è amor.
Allor che s'ama
di vero affetto,
sempre si brama
il caro oggetto,
ei sol può renderci
contento il cor.

Scena decima

Recitativo

Norton
Eccolo appunto: pare pensieroso.

Slook
(uscendo)
Ehi, di grazia, signore,
Bramerei di parlar a sir Tobia.

Norton
Io credo ch'ora in casa egli non sia.
Ma di grazia, scusate,
avete già concluso, conoscete
voi bene il capital che acquisterete?

Slook
Credo già di conoscerlo.

Norton
(marcato)
Siate cauto

Slook
Perché?

Norton
Potrebbe darsi che fosse ipotecato

Slook
(sorpreso)
Ipotecato!

Norton
Ma in parola d'onore,
non me fate alcun motto;
addio, signore.

(parte)

Scena undicesima

Reziario e Duo

Slook
Ipotecato! Diavolo!
Madama colla decenza,
e i ma, che vuol cavarmi gl'occhi;
il dolce amico che mi prega,
e vuol pungermi le vene!...
Oh, in qual razza di mondo son mai giunto!

Tobia
Dov'è!

Slook
(fra sè)
Or quest'altro!
Viene in un buon punto!

Tobia
Caro amico! Lasciate ch'io v'abbracci:
Abbiamo buone nuove?

Slook
Buonissime.

Tobia
(ad ogni risposta di Slook,
Tobia lo abbraccia, e bacia)
Oh che gusto! Sicché dunque
L'affar!...

Slook
Va a meraviglia.

Tobia
Che piacer! E mia figlia?...

Slook
Bella assai.

Tobia
L'età?...

Slook
Giusta.

Tobia
Le maniere?...

Slook
Obbliganti.

Tobia
Oh che consolazione!

Slook
(fra sè)
Bacia, bacia.

Tobia
E per le proporzioni?

Slook
Fatte apposta.

Tobia
Temperamento?

Slook
Quello che ci vuole.

Tobia
Dunque ella è vostra sposa:
Tutto confronta agli ordini del foglio

Slook
(seccamente)
C'è una difficoltà

Tobia
Che?

Slook
Non la voglio.

Tobia
(colpito)
Oh!

Slook
Ma!

Tobia
Diavolo!
Dunque non vi piace?

Slook
Anzi, molto.

Tobia
E perché non la sposate?

Slook
Se fossi pazzo!

(fra sè)

Mi son cari gli occhi;
Madamina decenza me li cava.

Tobia
(fra sè)
Le piace, e non la vuole! Cospettone!

(a Slook)

Ma almeno una ragione!...

Slook
Oh peggio!

(fra sè)

Il dolce amico
mi punge allor le vene.

Tobia
Io butto foco!

Slook
Butta pur!

Tobia
Oh, alle corte,
o sposarla, o parlar.

Slook
Né l'un, né l'altro.

Tobia
Dunque!...

Slook
Non vi scaldate: Flemma.

Tobia
La sposerete?

Slook
La sposerei... ma!

Tobia
Ma!

Slook
Flemma: quel ma vuol dir
che ci ho una gran difficoltà.

Tobia
(con foco prestissimo)
Dite presto,
dove sta questa gran difficoltà?

Slook
(con placidezza)
Oh ci sta,
ma non si sa, e nemmeno si saprà.

Tobia
(crescendo)
Ella ha tutti i requisiti,
e non trovo in lei mancanze.

Slook
(con più flemma)
Forse troppo, anzi, abbondanze,
ma, cor mio, per non fa.

Tobia
(con tutta forza)
Mantenete la parola,
Non si viene con inganni.

Slook
(con sopra)
Sono qua a pagarvi i danni,
e così si finirà.

A Due

Tobia
Questo è un procedere da americano,
ma di ficcarmela si spera invano.
La figlia è in ordine,
la carta canta,
e il signor flemma la sposerà.

Slook
Questo è un precedere da uomo onesto.
Vi pago il debito,
né cerco il resto.

(fra sè)

Non sa che vogliono
cavarmi gli occhi;
non me li cavano per verità.

Tobia
(amaramente)
Signor americano!

Slook
(placido)
Signor europeo!

Tobia
Voi dunque avete voglia di morire?

Slook
Grazie al cielo, non ho questa intenzione

Tobia
Vo' darvi una lezione
Perché impariate
ad esser di parola

Slook
(fra sè)
Ohimè! Che anche il papà!...

Tobia
(in aria di millanteria e cava un guanto,
e lo getta a Slook ch'è immobile né sa
che significhi)
Spada, o pistola...

A due

Ecco il guanto,
v'aspetto fra un'ora;
vi consiglio di far testamento.
Della rabbia non vedo, non sento...
Ah! Eh! Ih!... sì, vi voglio ammazzar.

Slook
Grazie tante!

(fra sè)

M'imbarco fra un'ora:
Occhi... a morte...
che bel complimento!
Non si cavano:
e fo giuramento,
Che vuò intero alla patria tornar.

(partono)

Scena dodicesima

Recitativo

Clarina
Venite, sono andati

Fannì
Com'erano scaldati!
Io per me credo che il buon american
n'avrà abbastanza

Clarina
Anch'io son persuasa
che senza sposa
abbia a tornar a casa

Edoardo
Oh mia Fannì!

Fannì
Caro Edoardo!

Edoardo
Ebbene,
vedesti più l'american?
Pretende ancora di sposarti?

Fannì
Io gli ho mostrata tanta avversion,
gli ho fatto sì graziose minaccie!

Edoardo
Io l'ho pregato con sì buona maniera
a rinunziarti!

Clarina
Pover'uom,
io lo credo ben pentito!

(parte)

Edoardo
Ei prederà sicuro altro partito.

Fannì
Oh, s'io divento tua!...

Edoardo
(Edoardo prende la mano di Fannì e
la bacia con tutto trasporto)
Speriamo.

Scena tredicesima

(Slook viene sulla porta, li vede,
si ferma, sorride, e avanzando)

Slook
Bravi!

Fannì
(si volge, ritira la mano, fa un inchino,
e accennando di cavargli gli occhi)
Serva sua!...

(per partire)

Edoardo
Servitore

Slook
Servo anch'io.
Poso chiedere un favore?

Fannì
(grave)
Che v'occor?

Edoardo
(burbero)
Che cercate?

Slook
Dite, in prima:
Ognun qui mi vuol morto.
Son sicuro un quarto d'ora
dalle vostre mani?

Edoardo
Voi non siete già in mezzo a americani

Slook
(serio)
Lo so.
Un americano non avria minacciata
in propria casa a un ospite la vita.

Edoardo
(fra sè)
Che rimprovero è questo!

Fannì
(fra sè)
Io son stordita.

Slook
Ma lasciamo da parte siffatte gentilezze,
Madamina, voi, che senza saper
qual colpa io m'abbia,
mi faceste quel dolce complimento,
quale morte dev'essere la mia?

Fannì
Io non bramo la morte a chi che sia.

Slook
Ma poco fa... vi ricordate?...

Fannì
Allora vi parlava un'amante disperata.

Slook
È dunque ver
che siete ipotecata?

Fannì
(abbassa gli occhi)
Ma!

Slook
E l'acquirente!...

(Fannì gira gli occhi su
Edoardo e sospira)

Ora capisco bene perchè voleva
pungermi le vene.

Edoardo
Ah! Trasportato dalla gelosia...

Slook
Che bestiaccia è costei?
Ma andiamo avanti.
E perché presentarmi la cambiale?

Fannì
Sforzata da mio padre...

Slook
Povera Miss!
Ma che paese è questo!
Anche i padri che sforzano le figlie!
E il vostro sa che amate
il dolce amico?

Fannì
Non ardimmo parlargliene finora.

Edoardo
La mia fortuna è troppo disuguale
al ricco stato suo.

Slook
(pensa, passeggia, cava le due lettere,
le esamina, sorride, guarda Fannì ed
Edoardo)
Non c'è altro male?

Edoardo
Che mai pensa?

Fannì
Che fa?

Slook
(prendendoli per mano)
Ragazzi miei,
Venite qua, sentite:
Io cercavo una moglie, calcolando
Che mi fruttasse eredi; dopo quello
Che in materia di donne ho visto e inteso
Me ne passò la voglia: null'ostante,
Miss, voi mi siete cara,
Quel giovane mi piace, e compatisco
In voi l'età e l'amore.
Io sono ricco
E vo' farvi felici: ecco,
io vi cedo,
E giro la cambiale...
il vostro nome?...

Edoardo
Edoardo Milfort.

Slook
(va al tavolino e scrive)
E per me all'ordine S. P.
Del Sir Edoardo Milfort. Slook.

(gli dà la lettera)

Per dritto Miss
è vostra da tal punto:
D'istituirvi erede mio prometto:
Ammazzatemi adesso, io vel permetto.

Edoardo
Ah, signor!

Fannì
Uomo raro!...

Edoardo
La mia gioia! La mia riconoscenza...

Fannì
La sorpresa, il contento...

Slook
Basta, basta, tacete.

Fannì
Come tacer, come frenare i moti
D'un cor riconoscente
che ci deve il piacer
che in petto or sente?
Vorrei spiegarvi il giubilo
che fa brillarmi il core;
provo sì dolci palpiti!...
Un così raro ardore!...
Oh Dio! Rapita l'anima
esprimersi non sa.
Un soave e nuovo incanto
mi seduce in tal momento;
e l'idea del mio contento
di piacer languir mi fa.

(poi con trasporto, crescendo)

Ah, se amor voi conoscete,
ben comprender mi potreste!...
Se a provarlo arriverete,
qual piacer ne sentirete!...
Quando s'ama e che si brama...
si sospira... si delira...
il pensier... il cor... la mente...
vola... accendessi... si sente!...
Ma poi c'è quel tal momento
Che ci viene a consolar...

(rimettendosi)

Perdonatemi, signore,
mi fa amore delirar.
Ah, nel sen di chi s'adora
non ci resta che bramar.

(parte con Edoardo)

Scena quattordicesima

Slook
Eppur lo cred'anch'io, che il far del bene
sia il contento maggiore
per chi sì bel dover sente nel cuore.

(parte)

Scena quindicesima

(Tobia preceduto da un servo,
che porta due pistole e due spade)

Tobia
Metti là tutto, e parti.
Senti: avverti mia figlia che l'aspetto.

(il servo mette sul tavolino le pistole
e le spade, poi parte, dopo l'ordine)

Oh, qui c'è sotto
un qualche grande imbroglio:
ed io scoprirlo e vendicar me voglio.
Ma quel signor american! Per Bacco!
Le piace, e poi non la vuol più! Buffone!
Con quella flemma!...
Con quei ma! È un'azione!...
Ma l'ha da far con me: son sì arrabbiato
che al primo colpo già l'ammazzo.
Adagio: e s'egli invece ammazza me?
Potrebbe darsi un tal caso, brutto caso!
E allora che figura fo io?
Morto! Oh, vergogna!
Qui pensarci bisogna: quasi quasi mi pento.
Se valesse una bravata!...
Egli è piuttosto semplice... tentiamo:
e intanto il Rodomonte a far pensiamo.

(si assetta il capello rivolto, si cinge la
spada, acciglia gli occhi, passeggia da
spaccone)

Porterò così il capello,
torcerò gli occhi, e la faccia,
ed in aria di minaccia,
camminando il guarderò.
Figuriam ch'abbia paura,
della truce mia figura,

(finge tutta l'azione e le
parole dell'avversario)

cavo fuor la spada allora
"ed il trema, e si scolora".
Fuor la spada!...
"Ei non risponde."
Riparate...
"si confonde".
Corpo di...
"non v'alterate".
Già v'infilzo...
"no aspettate"
Non c'è scampo...
"aiuto!"
la!
"Ahi! Son morto"
e morto è già.
L'ho passato a parte a parte...
Quanto sangue!
Oh il brutto morto!
Ti sta ben...

(Slook in berretto, e lunga pipa, fumando,
tenendone un'altra sotto il braccio, lo vede, si
ferma e ride: depone la pipa, prende una pistola,
e va dietro a Tobia invasato della sua azione)

Slook
(presentandogli la pistola)
Ma son risorto.
E a servirvi sono qua.

Tobia
(sorpreso, intimorito, immobile)
Ah!

A Due

Slook
In più nobile maniera
Io vi vengo ad ammazzar.

Tobia
Non si viene in tal maniera
le persone a soverchiar.

(fra sè)

Parmi quasi aver paura,
ma non voglio farmi star.

Slook
(fra sè)
Egli ha un poco di paura,
seguitiamo il nostro affar.

(in alta voce)

Adunque al campo!

Tobia
(esitando)
E voi volete... propriamente... morir!...

Slook
Decisamente... Vi voglio soddisfar.
Io sono lo sfidato.
E scelsi l'armi: andiamo.

(prende l'altra pipa)

Ah, tanto fa! Ci siamo.

(bravando)

Al campo...

(ridendo, fra sé)

Si, a fumar

Slook, Tobia
Vedrete i torti miei com'io so vendicar.

Scena sedicesima

Fannì
Qual'ira oh, ciel, v'accende,
dove frementi andate?
Per amor mio restate,
frenate quell'ardor.

Tobia
Lasciami: vo a punirlo.

Clarina
Unitevi con noi.

Slook
Io vado a divertirlo.

Tobia
Per causa tua...

Slook
Per voi...

Fannì
Almen per compassione.

Clarina
Calma, signor padrone.

Tobia
Basta guardala, e poi...

Slook
Lo so ch'è un buon boccone: Ma!...

Tobia
(arrabbiato)
Ancor dei ma! Venite!

Slook
(ridendo)
Con flemma: andiam.

Fannì
Sentite: Vi plachi il mio dolor.

A Quattro

Tobia
Quel ma mi desta gl'impeti,
che provi il mio furor.

Fannì, Clarina
Deh, moderate gl'impeti,
calmate quel furor.

Slook
(ridendo)
Gli passeranno gl'impeti,
si calmerà il furor.

Scena diciassettesima e ultima

Edoardo
(a Tobia)
Vi prego un momento,
signore, a fermarvi,
io debbo parlarvi d'altissimo affar.

Tobia
Vo a battermi adesso,
fra poco tornate.

Edoardo
(presentandogli la lettera)
Potreste morire, e pria che moriate,
a vista, vi prego, di farmi pagar.

Tobia
Quest'è un'insolenza...

Slook
Abbiate pazienza...

Tobia
Ehi, Norton,
quell'uomo a vista spicciate.

Clarina
(fra sè)
Scabroso è il momento!

Slook
(fra sè)
Vuol esser graziosa!

Fannì
(fra sè)
Comincio a tremare.

Norton
Signore, scusate, in cassa tal fondo
non posso trovar.

Tobia
Ma diavolo! E come!
Che somma!...

(gli presenta la lettera
dalla parte del giro)

Norton
Tenete!

Tobia
Che vedo! Che sento!
Quest'è un tradimento,
Sì: tutti a tradirmi uniti vi siete!
Su: presto in ritiro:
mi vo' vendicar.

Fannì
Ah padre!...

Tobia
In ritiro.

Edoardo
Signore...

Tobia
Sortite.

Norton
Ma almeno...

Tobia
Tacete...

Clarina
Guardate...

Tobia
Finite.
Tu... lei... voi...quel...l'altra...
Vo' ognun castigar...

Fannì, Edoardo
Clarina Norton
Vi prego a calmarvi,
voler perdonar.

Slook
(depone la pipa e facendosi avanti)
Or che avete ben gridato,
e vi siete ben sfogato,
posso dirvi una parola,
mi volete u po' ascoltar?

Tobia
Cosa dirmi voi potete?

Slook
Che voi solo il torto avete.

Tobia
(con fuoco)
Torto io?

Slook
Flemma: sì, torto.

(lo prende sotto il braccio
e con confidenza)

E da farvi vergognar.
Vostra figlia è un capitale
e sforzato,
e ipotecato...

Tobia
Ma...

Slook
Zitto:
ho appena cominciato.
Io potevo protestarvi,
e alla borsa danneggiarvi:
ho scoperto un acquirente,
ed, io senza perder niente,
ho girato la cambiale,
e ceduto il capitale,
che fruttare in capo a un anno
un nipote vi farà.

Tobia
La mia figlia a un computista?

Slook
Siete ben di corta vista?
Sir Milfort n'è innamorato:
Miss d'amarlo m'ha svelato:
M'informai che
è un uom d'onore;
cosa far contro l'amore?
Taccio io: voi pur tacete:
E al mio erede concedete
quell'amabile beltà.

Tobia
(pensoso)
Uom onesto!
Vostro erede!

Slook
Ve ne faccio piena fede!

Fannì
Caro padre, se m'amate!

Edoardo
Ah signor, me l'accordate...

Clarina
Deh, arrendetevi, signore...

Norton
Siate tanto di buoncore!...

Slook
(gridando)
Ci vuol tanto a dire un sì?

Tobia
Sì: sposatevi.

(li unisce)

Tutti
Oh! Così!

Edoardo
Tu sei mia!

Fannì
Tu mio!
Oh contento!

Slook
(con compiacenza)
Abbiam fatto un bel negozio
nella lor felicità!

Tobia
Abbracciatemi: giudizio;
e il negozio bene andrà.

Tutti
Come consola il core
un fortunato amore!
Brillar fa una bell'anima
l'altrui felicità!

FINE

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