Wolfgang Amadeus Mozart

(1756-1791)

L'Oca del Cairo

Frammenti K. 422

Personaggi

ATTO PRIMO

SCENA 3
Camerone nel palazzo del Marchese

Auretta, Chichibio

N.1 Duetto

AURETTA
Così si fa;
Due paroline,
Quattro occhiatine,
Ci fruttan più
Che non si crede,
E non s'avvede
Chi amar non sa.

CHICHIBIO
Così si fa?
A civettine
Innocentine,
Come sei tu,
Chi presta fede
Or ben si avvede
Ch'è un baccalà.

AURETTA
Tu mi fai torto,
Non son mai giunta
A offender te.

CHICHIBIO
Mi vedrai morto
Dal mal di punta,
Già crepo ahimè!

AURETTA
Non morir, mia speme amata,
Gran pazzia sarebbe affé!

CHICHIBIO
Ah, già l'alma è stivalata,
E rimedio più non c'è!

AURETTA
(piange)
Al mio pianto cedi almeno.

CHICHIBIO
(piange anch'egli)
Di ricotta ho il cor nel seno.

AURETTA
Dunque dì...

CHICHIBIO
Che vuoi da me?

AURETTA, CHICHIBIO
Siamo amici, siamo amanti,
Io son tua (tuo) da capo a piè.
Non più smorfie, non più pianti,
Vanne al diavol gelosia!
Sia ricetto l'alma mia
Sol d'amor e sol di fé!

SCENA 4
Calandrino, Auretta, Chichibio

CALANDRINO
Auretta mia, Chichibio, vi saluto.

AURETTA
Son serva sua.

CHICHIBIO
Buon giorno a voi, signore.

CALANDRINO
Ditemi, il signor zio, di Ripasecca
Il Marchese, Don Pippo, il dolce sposo
Per le cui nozze esulta il mondo tutto,
E dià si veste d'or il biondo Dio,
Non peranco lasciò
Le vedove sue piume?

AURETTA
Sentiremo a momenti
Lo svegliarin.

CALANDRINO
Deh datemi il piacer,
Caro Chichibio mio,
Ite a vedere
Se nuota ancor in Lete
Oppur s'è desto.

CHICHIBIO
Questo lo posso far;
(Ma torno presto.)
(parte)

SCENA 5
Auretta, Calandrino

CALANDRINO
Auretta mia vezzosa,
Ditemi in confidenza,
Come stiamo d'amanti?

AURETTA
Oh, lei mi burla;
Di questo brutto ceffo
Nissuno s'innamora, al sol Chichibio
Il brutto piace.

CALANDRINO
In questo ei non è stolto;
Voi mi piacete molto,
Bellissima voi siete;
Ma, gli siete fedele?

AURETTA
E come!

CALANDRINO
Ed egli
Serbavi fedeltà? Non è geloso?

AURETTA
All'eccesso.

CALANDRINO
E se mai
In questa positura
Ei ci trovasse?
(l'abbraccia)

AURETTA
Oh me meschina! ei viene
E ci ha veduti.

CALANDRINO
Non vi scomponete,
Restiam così.

SCENA 6
Chichibio e detti

(Fingono non vederlo, Chichibio s'avanza pian piano ascoltando)

CALANDRINO
Così stavano stretti
Come Dafne ed Apollo
I semplicetti amanti, e l'una, e l'altro
A vedermi rimase a chiuso labbro
Tinto il volto di rose, e di cinabro.

N.2 Aria

AURETTA
Se fosse qui nascoso
Quell'Argo mio geloso,
Oh poverina me!

Direbbe: oh maledetta,
Pettegola fraschetta!
La fedelta dov'è?

Pur sonno innocente.
Se fosse presente
Direbbe fra sé:

Oh qui non c'è pericolo;
Un caso sì ridicolo
Golder si deve affé!

CHICHIBIO
(accostandosi)
Un caso si ridicolo
Golder di deve affé!

Recitativo

CHICHIBIO
Buon pro', signori.

AURETTA
Ridi, ah ridi, Chichibio.

CALANDRINO
Ecco la secena che vidi poco fa
Tra Lisa e Tirsi.

CHICHIBIO
Bella sarà, ma ridere non posso.

AURETTA
Dimmi, Chichibio ha il demonio addosso?
(parte)

N.3 Aria

CHICHIBIO
Ogni momento
Dicon le donne
Siamo colonne
Di fedeltà.

Ma picciol vento
D'un cincinnato
Inzibettato
Cader le fà.

Non dico delle brutte;
Son sode quasi tutte,
Se vento non ci va.

Delle bella
Vanarelle
Io non parlo;
Già si sa,

Già si vede
Che la fede
Nelle belle
È rarità.

SCENA 4
Appartamento di Don Pippo

Don Pippo in vesti di camera, poi Auretta, indi Chichibio

DON PIPPO
O pazzo,
Pazzissimo Biondello! Il giorno è questo,
Che resterai scornato,
Spolpato, spenacchiato. Un anno intiero
Non ti bastò di tempo
Per ficcar quel tuo naso nella rocca
E conseguir mia figlia? Oh quanto meglio
Direbbe il motto su quel tuo portone,
Che sì erudito par, e sì facondo:
Il più pazzo di me non vide il mondo!

AURETTA
Eccellenza, buongiorno!

DON PIPPO
O mia diletta, o melliflua Auretta!

AURETTA
Che comanda?

DON PIPPO
Tu sei la mia Didone,
E dopo le mie nozze, immantinente
Esser vogl'io Enea, il tuo servente.

AURETTA
Capperi! questa sì sarà fortuna!

DON PIPPO
Ma Chichibio che fa?

AURETTA
Batte la luna.

DON PIPPO
È reo di crimen lese:
Inarca il ciglio... sognai...

AURETTA
Forse le nozze?

DON PIPPO
Appunto! Citerea,
Le Grazie e gli Amoretti
All'Eccellenza mia
Festeggiavano intorno,
Era sul far del giorno, e mentre andavo
In dolce visiblio, il maledetto destommi,
e mi trovai solo nel letto.

AURETTA
Chichibio nonne ha colpa, ei non sapea...

DON PIPPO
Sarà così se tu lo dici,
Ah dunque, pastosissima Auretta,
In grazia tua, e già che sposo io sonno,
Venga, mi baci il lembo e gli perdonno!
(accenna al lembo dalla veste)

(Entra Chichibio)

AURETTA
Eccolo qui!

DON PIPPO
Chichibio, quello ch'è stato
È stato. Ora m'udite
E tutti i cenni miei fidi eseguite!

N.4 Aria e Terzetto

DON PIPPO
Siano pronte alle granz nozze
Cento e trenta e sei carrozze.
Da ippogrifi sian tirate,
Che i più lesti son di piè.
All'Ariosto domandate
La lor stalla omai dov'è!

La camicie a centinaia,
Calze e scarpe cento paia,
Le perrucche di strigonia
Siano in punto trentatré.
Già verran di Babilonia
Coi penacchi i miei lacché.

AURETTA
E i vestiti, ed i cappelli?

DON PIPPO
Tutte l'ore nuovi, e belli.

CHICHIBIO
Gioie, fibbie, occhiali e guanti?

DON PIPPO
Non vuò cederla ad un re;
Tutto sia di brillanti
Di colore mordorè.
(ad Auretta)
A te raccomando
La stalla, e cantina,
Staffieri, scudieri,
E i cabriolè.
(a Chichibio)
Tu, va preparando
Dispensa, cucina,
I letti, confetti,
Liquori, e caffè,
E quando comando
Sia pronto il suppè.
(sta pensando)

AURETTA
Oh questa sì ch'è bela,
In stalla una zitella
Farà comparsa affé.

CHICHIBIO
Oh questa è graziosina,
Farò una gelatina,
Farò un buon fricassé.

DON PIPPO
Andate,
(sono per partite)
Restate,
(si fermano)
Partite, udite,
(partono ridendo)
Ognun badi a sé.
Qual giorno felice
Godere mi lice
Qual gioia per me!
(parte)

SCENA 11

A destra, mura, che rinchiudono la città, di cui si vedranno gli edifici
più alti. Queste formano un semicircolo, in quale
ha in prospettiva una fortezza, di cui non si vede che la parte di
dietro, cioè il rovescio d'una fabricca antinca con una
torre alta quattro piani. Nell'angolo della muraglia, che si perde fra
il bosco, se vede un pertugio.

Biondello, poi Celidora, Calandrino, poi Lavina

Recitativo

BIONDELLO
L'ultima volta al fin, mura adorate,
Il tergo mi mostrate, e pria che Febo
Agli antipodi scenda,
Vedrovvi il sen. All'arte, alle richezze,
A queste mie belezze la tua torre,
Sciminito Don Pippo,
Oggi ceder vedrai, e darle il sacco
Stimo men d'una pipa di tabacco.

N.4a Aria

BIONDELLO
Che parli, che dica
Quel viso di pazzo;
Ho Venere amica,
Cupido è per me.

De'matti non curo
La furia, e schiamazzo:
Del mio, più sicuro
Trionfo non c'è.

Oh quanto voglio ridere
Stasera a quel suppè;
Sentir quel vecchio stridere
È un gran baccano affè.

Recitativo

BIONDELLO
Ma parmi là in quel lato,
Che si muovan le frondi.
In quell'ombroso speco
Voglio celarmi, e vuo', s'è Celidora,
Sorprenderla, pian pian uscendo fuora.

N.5 Quartetto

CELIDORA
(esce dal pertugio)
S'oggi, oh dei, sperar mi fate
La mia cara libertà;
Ah di me non vi burlate;
Saria troppa crudeltà.

BIONDELLO
(uscendo)
Qui son io, pupille amate,
Dubbio alcun non vi sarà.
A Don Pippo le risate
Questa sera ognun farà.

LAVINA
(uscendo dal pertugio)
Che m'addita quel ch'adoro?
Calandrino mio dov'è?
S'ei non vien, zitella io moro;
Non v'è medico per me.

CALANDRINO
Eccol qui, mio bel tesoro,
Ho un buon recipe per te,
Buone nuove a tuo ristoro,
Presto udrai il come, il che.

CELIDORA, LAVINA
Ma fia poi vero
Oppur mentine?
Badate e dite
La verità!

CALANDRINO, BIONDELLO
Amor sincero
Menzogne ardite
Mai proferite
Certo non ha.

BIONDELLO
In un amico
Confido e spero.

CALANDRINO
Io ve lo dico:
Oggi verrà!

CELIDORA, LAVINA
Ma qui ti voglio.

BIONDELLO
E se non viene?

TUTTI
Un bell'imbroglio
Sarebbe affè.

CALANDRINO
Zitti, zitti, or mi sovviene...
O la barca di Caronte,
O di Coclite quel ponte...

CELIDORA, LAVINA, BIONDELLO
Meglio il ponte piace a me.

TUTTI
Questo è l'unico espediente,
Or si vada a trovar gente.

CALANDRINO, BIONDELLO
Fuora, fuora!

CELIDORA, LAVINA
All'armi, all'armi!

TUTTI
Qui fatica non si sparmi,
Non si guardi, non si tardi!
Più non chiedasi il perché!

[SCENA ...]
Auretta, Chichibio

N.5 Duetto

CHICHIBIO
Ho un pensiero nel cervello
Onde fo la conclusione,
Che Biondello in battello
Quella torre vuol scalar.

AURETTA
Senti il mio ch'è ancor più bello:
Tu sei pur, o fanfarone,
L'asinello, pazzarello,
Che per l'aria vuol volar.

CHICHIBIO
Obbligato, obbligato!
Ma cerchiamo quella chiave.

AURETTA
Io ben l'approvo.

AURETTA, CHICHIBIO
Ma ove sia, chi potria
In cent'anni indovinar?

AURETTA
A temer le guardie abbiamo!

CHICHIBIO
Se d'Astolfo il corno trofo,
Son chi sono, con quel sono
Quelle guardie vuo' scacciar.

AURETTA, CHICHIBIO
Ma ad un corno non pensiamo,
Già col tempo se 'l ritrova;
Or pensiamo a quel che giova
Atri e noi a consolar.

SCENA 15
Calandrino e Biondello con falegnami, che portano la legna per il ponte,
poi Celidora, e Lavina salite per mezzo di una
scala a mano sopra le mura, indi Chichibio e Auretta, alla fine Don
Pippocon guardie della rocca.

CALANDRINO
Su via putti, presto, presto!
Impiantate i cavalletti,
E le travi
Colle chiavi
Rassodatele a dover!

BIONDELLO
Capomastro, siate lesto,
Solo un'asse vi s'assetti
Senza chiassi,
Pirch'io passi
Senz'avervi da ceder.

LAVINA
Corri, corri, Celidora!
Qui si suda, e si lavora
Per la nostra libertà.

CELIDORA
Bravi, bravi, allegramente!
Già vi manca poco o niente,
E contento ognun sarà.

TUTTI
A quel vecchio maledetto,
Mostreremo i fichi freschi;
E quel conte Lionetto
Con gran naso resterà.

Se la godremo
Poi questa sera
E rideremo
In verità.

CELIDORA, LAVINA
Ma se il Marchese ci arriva addosso?

TUTTI
A nostre spese
Si riderà!

AURETTA
(frettolosa)
Miei signori, oh guai!

CELIDORA, LAVINA, BIONDELLO, CALANDRINO
Cosa dici? Che mai fu?

AURETTA, CHICHIBIO
Il padrone è già sortito,
Il Marchese non c'è più.

CALANDRINO
Sarà forse andato in fiera
A comprare qualche cosa
Per Lavina sua sposa;
Qui venir non penserà.

CELIDORA, LAVINA, BIONDELLO, CALANDRINO
Ma, se pur venirci pensa
Poiché il diavol non fa festa,
Il scommetto la mia testa
Ch'ognun mal la passerà.

CHICHIBIO
Andiamo spiando
Auretta mia
Per ogni via
Della cità.

AURETTA
Andiam! Se a caso
Qui 'l caccia il vento
In un momento
Saremo qua.

(Auretta e Chichibio partono, poi ritornano.)

DON PIPPO
(da sé, di lontano)
Corp di Satanasso!
Cosa vuol dir quel chiasso?
Che diavol si lavora?
Che gente è quella lì?

CELIDORA, LAVINA, BIONDELLO, CALANDRINO
(sotto voce)
Ma il ponte non va avanti,
Pur gl'uomini son tanti,
Travaglian più d'un ora.
Che gente è questa qui?

DON PIPPO
(verso la porta della rocca)
Fuora, guardie della rocca,
Collo spiedo, e colla rocca,
Ite meco, e quei bricconi
Siate preste ad arrestar!

(Auretta e Chichibio corrono.)

TUTTI GLI ALTRI
Viene la guardia!

CELIDORA, CHICHIBIO
Ah, siam traditi,
Siamo spediti!

CELIDORA, LAVINA, AURETTA
Ahimè! ahimè!

TUTTI GLI ALTRI
Non c'è più tempo,
Non c'è ragione,
Andar prigione
Convien affè!

DON PIPPO
Io sono offeso!
La mia Eccelenza
La prepotenza
Soffrir non de', no!
(alle ragazze)
E voi pettegole,
La pagherete,
V'accorgerete
Dopo il suppè!

LAVINA
Il cercavo il cardellino
Che di gabbia mi fuggì.

CELIDORA
Ascoltavo un canarino
In cui canto mi rapì.

DON PIPPO
Voi tacete, siete pazze
Questà è tutta falsità!

TUTTI GLI ALTRI
Non han colpa le ragazze,
Tu sei pazzo, già si sa.

DON PIPPO
Su via, guardie, li predete,
In prigion li conducete,
Ed ognun si pentirà.

TUTTI GLI ALTRI
Se voi guardie vi movete
Il bastone proverete,
Ed ognun si pentirà.

DON PIPPO
Alto, all'armi o miei soldati!
Orsù via, venite a' fatti,
Si vedrà chi vincerà.

TUTTI GLI ALTRI
Resteranno minchionati,
A restar sarenmmo matti.

TUTTI
Si vedrà chi vincerà.

FINE

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