Verter, scheda dell'unico manoscritto, Milano, Conservatorio G. Verdi: il libretto è attribuito a Gaetano Rossi.

Progetto Mayr

Verter, conclusioni

L'opera è tratta dalla commedia omonima di Sografi (ricavata a sua volta dalla prima traduzione italiana del Werther di Goethe pubblicata a Poschiavo nel 1782). Al Conservatorio di Milano il libretto è attribuito a Gaetano Rossi per quei motivi che abbiamo esposto nel nostro libro Goethe, Mozart e Mayr fratelli illuminati della Arché.

Il documento, qui riassunto, è diviso in introduzione e tre parti: nella prima abbiamo trattato della musica del Verter e dimostrato che è di Johann Simon Mayr, nella seconda abbiamo analizzato il libretto del Verter di Mayr e lo abbiamo confrontato con l'edizione del 1802, pubblicata a nome di Domenico Camagna, ma che non è suo, nella terza ricostruiamo la storia dell'opera e traiamo le nostre conclusioni.

Conclusioni

Introduzione

La musica di Mayr, la datazione dell'opera

Il libretto di Sografi, confronti col testo di Camagna

Files MIDI da ascoltare

Riassiumiamo lo studio precedente sul Verter di Mayr:

in base ai riscontri sul manoscritto e ai confronti col materiale coevo il Verter risulta scritto da Johann Simon Mayr:

  1. c'è infatti il suo nome in copertina;
  2. c'è il suo nome sul primo foglio del manoscritto;
  3. il nome "Mayr" sul primo foglio è autografo, oppure copiato da un autografo di Mayr;
  4. il secondo tema della sinfonia è tratto da una Bagatella autografa di Mayr;
  5. metà della Sinfonia del Verter è uguale a metà della Sinfonia autografa di Un pazzo ne fa cento di Mayr;
  6. l'incipit tematico del primo numero musicale è preso dall'Aria di Sisara dall'Oratorio Sisara di Mayr (1793);
  7. il tema della tempesta nell'Aria di Ambrogio è ripresa da Un pazzo ne fa cento (1796) di Mayr;
  8. il tema del Finale del Verter è stato ripreso nel San Luigi Gonzaga (1822) di Mayr;
  9. nel Finale ci sono accordi simbolici degli Illuminati di Baviera come nel Sisara (1793);
  10. il tema centrale dell'Aria di Carlotta è preso dalla Sinfonia del Verter;
  11. la Sinfonia contiene citazioni del Flauto magico di Mozart (ambiente viennese in stretto rapporto con gli illuminati di Baviera);
  12. tutti i numeri musicali, tranne il Quartetto, contengono citazioni dal Flauto magico e sono strettamente collegati alla sinfonia (Mayr è tra i primi a collegare con rimandi musicali la sinfonia all'opera);
  13. la flosofia alla base dell'opera è illuminata, ossia coerente coi pensieri e la formazione di Mayr;
  14. anche il libretto e lo stampatore sono illuminati di Baviera: il Werther riesce a collegare Mozart illuminato a Goethe illuminato. Goethe a De Bassus illuminato, De Bassus a Ambrosioni illuminato, Ambrosioni a Sografi illuminato e quindi a Mayr;
  15. chi cita i temi del Flauto magico nel Verter e con tale coerenza è un illuminato di Baviera;
  16. il copista dei numeri principali è il copista veneziano di Mayr che ha lavorato al Sisara (oppure Mayr stesso);
  17. il copista di Mayr scrupoloso e fotografico (oppure Mayr?) ha copiato un manoscritto di Mayr, perchè i caratteri sono quelli di Mayr, le note sono di Mayr, alcune lettere hanno forma gotica;
  18. anche il libretto contiene riferimenti testuali ad altre opere di Mayr, ad esempio a Lubino e Carlotta di Mayr (1799), e al Flauto magico di Mozart.

Il Verter era probabilmente destinato a Vienna, perché:

  1. a Vienna fa esplicito riferimento il Verter di Sografi da cui è tratto il Verter di Mayr: "il signor Alberto è a Vienna ..."
  2. a Vienna fa riferimento la musica del Flauto magico di Mozart
  3. a Vienna è stato eseguito il Werter di Pugnani (1796) nel Burgtheater, lo stesso che commissionerà l'Ercole in Lidia di Mayr (1803);
  4. all'ambito viennese conduce il titolo dell'opera, che è scritto "Werter" e non "Verter" nel primo foglio manoscritto;
  5. Vienna era la città più importante per Mayr: gli illuminati non per nulla la chiamavano Roma (in codice) essendo quella il caput mundi;
  6. a Vienna era andato il traduttore Grassi della prima edizione del Werther di Goethe stampata da De Bassus mecenate di Mayr per tessere rapporti confidenziali con altri illuminati;
  7. il biografo Calvi confida che Mayr ha tenuto trattative segrete con Vienna nel 1797 per realizzare alcune opere.

il Verter è contemporaneo (1794) o di poco successivo (1797) alla commedia teatrale Verter di Sografi infatti:

  1. Il testo di entrambi i lavori, Commedia e Opera, è simile: nel 1794 Mayr è a Venezia e collabora con Sografi all'opera Saffo. La commedia Verter è andata in scena proprio a Venezia e con gran successo nel 1794;
  2. scrive Calvi, nella sua biografia, che "la direzione del teatro di Vienna gli proponeva fin nel giugno 1797 il contratto per quattro opere buffe e una seria e frattanto un amico gli scriveva da Vienna che era d'uopo tener segrete queste trattative, perché i Maestri che a quei dì si trovavano a Vienna erano assai gelosi che altri vi si recasse a cogliere allori"; Sografi collaborerà con Mayr proprio nel 1797 per Telemaco nell'isola di Calipso ...; nel 1797 la Lodoïska di Mayr è eseguita a Vienna e riscuote un gran successo ...
  3. il libretto segue la divisione delle scene della commedia;
  4. i personaggi sono gli stessi, ma nell'opera alcuni appaiono sulla scena, ma non cantano;
  5. ci sono riferimenti a Vienna nel testo della commedia Verter e nella musica del Verter di Mayr;
  6. il Flauto magico di Mozart è del 1791 ed è stato tradotto in italiano nel 1794;
  7. la musica del Verter è presa anche dall'Oratorio Sisara (1793);
  8. la musica mayriana del Verter è presa anche da Un pazzo ne fa cento (1796) o viceversa;
  9. il copista del Verter di Mayr è quello del Sisara di Mayr (1793) - o è Mayr stesso? -;
  10. Mayr si interessa al Werther di Goethe dal 1782: "Il caldo, la vivacità, l'entusiasmo, la magia, che traspirano da queste lettere farebbero credere che Mayr le avesse modellate su qualche autore classico dei più appassionati, Werther forse, o Jacopo Ortis" (Girolamo Calvi, biografia di Mayr). Il Werther di Goethe (1782) era infatti l'opera "fiore all'occhiello" della tipografia clandestina di Poschiavo del mecenate di Mayr. Mayr lo ha letto di sicuro, perchè era persona colta a servizio di De Bassus e perchè era un illuminato di Baviera (Goethe è un illuminato e ha scritto la continuazione del Flauto magico di Mozart, al quale fu affezionato tanto quanto Mayr). Per questo l'agiografo Girolamo Calvi s'è affrettato a dire che "uno e l'altro di questi autori" Mayr diceva di "non conoscerli che di nome". Questa "prudente" osservazione conferma tra l'altro la pericolosità del Werther di Goethe.
  11. Il Verter è opera stratificata: la maggior parte della musica è scritta su fogli più consumati e sbiaditi di quelli aggiunti in un secondo momento (Quartetto): potrebbero risalire al 1794-1797;
  12. mancano alcune Arie: la partitura preesistente è stata rilegata in modo errato, dopo che è stato inserito un Quartetto;
    Il libretto del manoscritto del Verter di Mayr è precedente a quello a stampa del 1802 di almeno cinque o sei anni: l'attribuzione del libretto a stampa del 1802 a Domenico Camagna è fasulla; per lo stile letterario che non è suo, ma di Sografi;

Si può azzardare l'ipotesi che il Verter sia andato in scena ancora nel 1802 a Venezia in occasione dei vent'anni (1782) dalla stampa della prima edizione di Poschiavo da cui è tratto il Verter di Sografi e il Verter di Mayr?
Venezia, in tal senso, è stato un centro importante per la diffusione del romanzo goethiano. L'unica altra versione italiana in quegli anni è quella di Michiel Salom, ebreo padovano affiliato alla massoneria, e fu stampata prima nel 1788 (con l'imprimatur di Goethe) e poi nel 1796 a Venezia, ma tralascia i passi più pericolosi per non incappare nella censura ...

In ogni caso pensiamo che il Verter sia stato musicato da Giovanni Simone Mayr nel 1797, in collaborazione con Antonio Sografi, proposto a Vienna (con trattativa segreta) dopo il successo del Werter di Gaetano Pugnani (che non è un'opera, ma un melologo). Venne forse rifiutato, oppure fu eseguito in forma privata. Il libretto fu ricopiato nel 1802 dal capocomico Domenico Camagna e musicato "ex novo" da Vincenzo Pucitta (o Puccitta).

Rinunciamo alle considerazioni su Pucitta, perchè la musica del suo Verter è andata perduta e risultano impossibili. Sarebbero sciocchi e azzardati i confronti musicali. L'unica osservazione riguarda lo stile, perché dall'ascolto di musiche sue, si può dedurre che il Verter di Pucitta sia stato ben diverso dal Verter di Mayr. Inoltre, dal punto di vista dell'architettura musicale, alcuni recitativi accompagnati non coincidono nella divisione delle scene (sono più lunghi o più corti rispetto a quelli di Mayr).

Il Werther è un'opera illuminata perché Goethe è un illuminato di Baviera. Il Werther in particolare è un'opera iniziatica, stampata con cura da De Bassus mecenate di Mayr a Poschiavo e portata a Venezia. Quell'opera doveva essere divulgata dagli Illuminati di Baviera, perchè è massima cura, secondo i documenti dell'Ordine, favorire l'opera di un Fratello e suonare le trombe, qualora fosse stata eseguita in pubblico.
A un'opera tanto importante, come il Werther di Goethe, De Bassus dedicherà tutte le energie, portandola a Venezia tramite Giuseppe Ambrosioni (colui che raccomandò Mayr per la nomina a Maestro di Cappella nella Cattedrale di Bergamo). Il poeta al quale il Verter sarà affidato è certo Sografi, che era illuminato, e che godeva allora di prestigio e della miglior fama. La musica dovette essere assegnata a un compositore di fiducia. Il Werther di Poschiavo ... aveva subito le censure e le confische.
Un lavoro illuminato obbligava i confratelli a cercare tra confratelli il migliore dei librettisti e dei musicisti.
Il progetto della Commedia che andò in scena a Venezia nel 1794 con gran successo ed è tratta dal Werther venne appunto da quell'unico ambiente illuminato che poteva apprezzarne i contenuti.
Gli illuminati non avrebbero mai affidato a un capocomico Camagna il libretto d'un Verter in musica, che si rifaceva al Werther di Poschiavo, per il tramite della Commedia di Sografi. Anche il librettista del Flauto magico, ironia della sorte, non è stato con tutta probabilità opera di Schikaneder, la cui istruzione, secondo l'Abert, arrivava appena alle arti di scrivere e fare di conto". Essere illuminato di Baviera, vogliamo sottolineare, non è com'essere collezionista di francobolli o di farfalle: ogni cosa, dalla più umile alla più elevata, compresi i pensieri reconditi degli adepti, era soggetta ai Maestri superiori secondo una logica "gesuitica": Sografi è probabilmente il vero autore del libretto (visto i passi che riprendono pari pari il suo testo). La missione di Mayr era anche quella di far conoscere la musica tedesca in Italia, rappresentando quell'anello formidabile di congiunzione tra musica tedesca e italiana che lo ha reso celebre: di qui i temi del Flauto magico di Mozart che caratterizzano tutto il suo Verter e che tuttavia, non ne pregiudicano l'originalità.

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