Ritratto di Johann Simon Mayr, Ingolstadt.

Johann Simon Mayr

Le seguenti notizie sono ricavate dal libro Goethe, Mozart e Mayr fratelli illuminati pubblicato da Archè (2001) e scritto da Luca Bianchini e Anna Trombetta

Johann Simon Mayr (1763-1845) nacque a Mendorf, un piccolo villaggio della Baviera danubiana, vicino a Ingolstadt, il 14 giugno 1763. Mayr dopo la muta della voce cercò  di apprendere da autodidatta la tecnica degli strumenti ad arco e a fiato. In mancanza d'un insegnante regolare di cembalo e d'organo, affrontò la pratica musicale colla guida del padre Joseph Mayr (1738-1807), che faceva l'organista a Mendorf.

Canzone "Chi dice mal d'amore" (MIDI 40k)

arrangement by Anna Trombetta e Luca Bianchini
Italian Opera ©

Nell'autunno del 1769 Mayr fu mandato a studiare musica nel monastero di Weltenburg, ove rimase sino al 1771. Entrò nel Collegio gesuita di Ingolstadt, città in cui, profittando della protezione del barone Tommaso Maria de Bassus (nom de guerre Hannibal) e di Adam Weishaupt (nom de guerre Spartacus), frequentò i corsi universitari di giurisprudenza e di medicina. Fu ammesso all'Ordine degli illuminati (nom de guerre Aristotile).

Lo dice John Stewart Allit, ad esempio nel libro J. S. Mayr Father of 19th century Italian Music, Element Books, Shaftesbury 1989, e lo conferma Paolo Fabbri nell'intervista "Ma di chi è questo Verter?" sulla pagina musicologica del settimanale Centro Valle: "Mayr è stato certamente affiliato agli illuminati di Baviera". Paolo Fabbri aggiunge che le citazioni del Flauto magico (nel Verter) non esistono: "Qualcuno ci crede? Certo, ma se è per questo c'è anche chi crede all'esistenza degli Ufo e del mostro di Lochness." (Centrovalle, settimanale di domenica 9 settembre 2001).

Mayr si immatricolò nel 1777, nel 1778 venne registrato tra gli studenti di retorica e di logica; dal 1780 al 1784 seguì i corsi di medicina e dal 1784 al 1785 quelli di giurisprudenza. L'abbandono degli studi universitari, nel 1785, coincide con la cacciata da Ingolstadt degli studenti sospetti di Illuminatismo, a seguito delle persecuzioni dell'Elettore di Baviera contro gli illuminati di Weishaupt.
Secondo Girolamo Calvi, biografo ufficiale ottocentesco sulla Gazzetta musicale di Milano, Mayr fu organista a Ingolstadt presso la chiesa degli Agostiniani e nella Cattedrale sino al 1787 quando Tommaso Maria de Bassus, per sfuggire alla persecuzione contro gli Illuminati di Baviera, dopo il sequestro dei suoi beni a Sandersdorf, lo condusse a Poschiavo e in Valtellina. Mayr non era a Poschiavo per perfezionarsi nella musica, anche se quella diventerà la sua missione, per volere suo e approvazione dei superiori: "Quando uscii di Gemania - confessa Mayr - non avevo alcuna istruzione nella composizione della musica, ed ivi non ho udito che tre o quattro operette di Hiller, eseguite da compagnie volanti nel teatro di Ingolstadt".   "Mayr - aggiunge Girolamo Calvi - a venticinque anni non sognava nemmeno la carriera musicale che ebbe a percorrere dopo i trenta". Nella cittadina grigione il barone, nella sua tipografia a servizio di Spartacus (Weishaupt) , aveva pubblicato nel 1782 la prestigiosa prima traduzione italiana dei Dolori del giovane Werther del Fratello Illuminato Wolfgang Goethe. Già nel settembre di quell'anno Mayr ebbe modo di comporre una messa e un Vespro, che vennero eseguiti solennemente durante l'annuale celebrazione del Santuario di Tirano, vicino a Sondrio, e che sono stati riproposti di recente (ricostruzione ipotetica).

Dal 1787 Mayr ebbe i primi contatti con Bergamo e con la celebre Cappella di S. Maria Maggiore, allora guidata da Carlo Lenzi. Nel 1789, grazie a De Bassus, che gli fornì lettere di raccomandazione, di Weishaupt e con l'appoggio della Massoneria (che Mayr fosse un Massone è confermato da documenti della polizia veneta ed austriaca) potè incontrare il conte canonico Pesenti, altro mecenate. Johann Simon Mayr si trasferì di seguito a Venezia per studiare con Ferdinando Bertoni, successore di Baldassarre Galuppi al magistero della Cappella di S. Marco. Bertoni, forte del suo prestigio nella Serenissima, spalancò a Mayr le porte dei più importanti archivi musicali di Venezia, nelle biblioteche dei Conservatori, in alcuni importanti archivi annessi ai teatri e in quello della Basilica Marciana. Fu proprio a Venezia che fu rappresentato, in forma privata, il Verter scritto da Mayr su libretto di Sografi nel 1794 (?). Il libretto è basato sulla prima traduzione italiana di Poschiavo del romanzo epistolare I dolori del giovane Werther di Goethe, uscita dalla tipografia clandestina di De Bassus nel 1782. La musica contiene temi del Flauto Magico, come abbiamo dimostrato, e, per l'impiego dei motivi e dei personaggi, è la prima interpretazione illuminata del Singspiel di Mozart.

Dalla sterminata miniera di brani musicali d'ogni autore, custoditi negli archivi musicali di Venezia e nelle biblioteche dei Conservatori, Mayr seppe trarre tutti quegli esempi che i suoi maestri italiani non avevano potuto fornirgli. Cercò di apprendere le regole della composizione direttamente dai brani contenuti nei fondi musicali, partiture che per usare le sue stesse parole "... tentò di procurarsi e di copiare con indefesso travaglio". Un lavoro di inimmaginabile mole, ancora oggi visibile nel suo archivio manoscritto presso la Biblioteca Civica di Bergamo. In essa troviamo infatti numerose Cantate, Oratori, Opere teatrali, Arie e Scene trascritte per studio a Venezia; i più grandi capolavori di Haydn, Mozart e Beethoven e tutte le sue composizioni (un archivio ricco di diverse centinaia di migliaia di pagine). Nel 1791 Mayr iniziò a comporre per il Conservatorio de' Mendicanti a Venezia alcuni pregevoli Oratori, ad esempio il Sisara:

Sisara (MIDI 40k)

Le opere teatrali che egli produsse successivamente lo proiettarono alla ribalta tanto che già nel 1797 era considerato uno tra i maggiori compositori d'Europa.

A Venezia Mayr si interessò anche di architettura, di medicina e scrisse pensieri affettuosi in lingua francese, "mentre nella lingua italiana - scrive Girolamo Calvi - benché conoscesse a meraviglia lingua, stile e lettere, la sua pronuncia si approssimava assai a quella di un caporale tedesco".

Verter (MIDI 40k)

Verter, su libretto di Sografi, fu la prima opera (scritta forse nel 1794);

Un Pazzo ne fa cento (MIDI 40k)

Un pazzo ne fa cento è del 1796;

Il Segreto (MIDI 40k)

Il segreto è stata rappresentata nel 1797;

Un avviso ai Maritati (MIDI 40k)

Un avviso è del 1798.

Ginevra di Scozia (MIDI 40k)

Ginevra di Scozia fu rappresentata nel 1801 a Trieste.

Nel 1802 Mayr fu nominato maestro della Cappella di S. Maria in Bergamo e mantenne questo incarico sino alla morte, rifiutando prestigiose e rimunerative cariche offerte da Milano, Napoli, Roma, Londra, Vienna, Pietroburgo, Dresda e da Parigi, dove Napoleone lo voleva come maestro di corte. Secondo noi "anche la scelta di rimanere in un luogo è stata glorificata da una schiera di agiografi, che tendono a considerare il compositore bavarese uomo di tale modestia, da rifiutare onoreficenze e incarichi. ... Mayr preferirà Venezia e si fermerà definitivamente a Bergamo per motivi politici, economici, strategici, per completare quindi la missione illuminata che aveva abbracciato da giovane" (vedi Luca Bianchini e Anna Trombetta, Goethe Mozart e Mayr fratelli illuminati, Arché, Milano, Parigi 2001).

Nel 1804 Mayr compose per Milano

Alonso e Cora (MIDI 40k)

Alonso è su libretto di Bernardoni. Mayr istituì nel 1805 le "Lezioni caritatevoli di musica" a vantaggio di dodici ragazzi tra i più poveri della città ed in questa scuola, divenuta in seguito il "Pio Istituto Musicale", si formarono celebri musicisti tra cui Gaetano Donizetti, suo allievo prediletto (per le motivazioni che lo spinsero a fondare la scuola vedi caso Mayr).

L'opera Adelasia e Aleramo

Adelasia e Aleramo (MIDI 40k)

su libretto di Romanelli, fu rappresentata alla Scala nel 1807 ed ebbe straordinario successo;

Medea in Corinto (MIDI 40k)

con poesia di Romani entusiasmò nel 1813 il pubblico di Napoli. Nell'arco di trent'anni (1794 - 1824) Mayr si trovò impegnato sia nella composizione teatrale che nella musica sacra e di ogni genere. La Cappella di S. Maria Maggiore, sotto il suo magistero, divenne una delle più celebri d'Europa. Non a caso Mayr fu chiamato a scrivere il solenne Te Deum per l'Incoronazione di Napoleone nel maggio 1821.
Nella città di Bergamo Mayr realizzò la maggior parte della sua immensa produzione musicale che comprende settanta Opere teatrali, dieci Oratori, circa mille brani di musica sacra per soli, coro e orchestra, cinquanta Cantate, vari Concerti e musica da camera. Nel 1822 compose l'oratorio San Luigi

San Luigi Gonzaga (MIDI 40k)

eseguito nella città di Napoli. L'energia di Mayr non si spense neppure dopo i seri problemi di vista che incominciarono a affliggerlo dal 1822 e che si acuirono nel 1826 dopo un'operazione mal riuscita, sino a condurlo alla cecità . La situazione divenne critica dal 1840 quando il maestro non era più in grado di vedere se non a distanza di pochi centimetri. Impossibilitato alla composizione musicale, per la quale era indispensabile il colpo d'occhio sull'intera pagina, ma forte di una istancabile volontà , Mayr si contentò di trascrivere in partitura alcuni brani del suo primo periodo di attività in S. Maria, di cui non aveva mai steso copia calligrafica. Lo strenuo tentativo si compie su pentagrammi enormi appositamente tirati su fogli altrettanto grandi, ed è davvero indescrivibile l'emozione che suscita la visione di queste pagine. Le macchie di inchiostro e le numerose sbavature, dovute alla mano ormai malferma dell'ottantenne Mayr, lasciano comunque trasparire un'antica e straordinaria abilità .
I caratteri che egli inserì nella musica sacra e nello stile melodrammatico, l'unione del sinfonismo tedesco con la cantabilità italiana e tutte le peculiarità che allora lo resero celebre rappresentano un elemento essenziale per l'Opera italiana. Mayr fu musicista rivoluzionario e uomo stimato dai contemporanei e imitato dagli altri compositori. Non a caso Gioachino Rossini dice in una lettera: "I compositori dei giorni nostri si danno un gran da fare per trovare forme nuove e drammatiche ed è quella una fatica del tutto inutile e che potrebbero benissimo risparmiare. Se studiassero le opere di papà Mayr, che è sempre drammatico e che canta e che è melodico sempre, essi troverebbero tutto ciò che cercano ... e tante tantissime altre cose che non cercano ... e che a loro sarebbero utilissime".
La personalità straordinaria del musicista Johann Simon Mayr può essere riassunta in due frasi emblematiche: "Le opere di Mayr staranno qual glorioso archetipo a mo' di quei maravigliosi monumenti d'arte creati dalla vetustà del greco scalpello e dalla romana grandezza. che si ergono superbi e come dittatori sopra la polvere dei secoli" (Girolamo Calvi - 1848); "La Germania può essere fiera di aver dato all'Inghilterra un Haendel, alla Francia un Gluck e all'Italia un Simon Mayr" (Johann Kasparr Ajblinger).

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Progetto Mayr

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