Debora e JaèleDramma in tre AttiMILANO Libretto Musica Pizzetti aveva scritto lui stesso il libretto di quest'opera tutta sua che lo occupò dal 1917 al 1921. La genesi di Debora è in relazione con la lettura della Judith di Hebbel che è del 1839. L’Antico Testamento è completamente rivissuto e l’identificazione del bene e del male è rovesciata nello scontro tra legge divina (la profetessa Debora) e legge umana (Jaele). Alla fine del dramma Debora chiede a Jaele se, mentre uccideva Sisera, avesse udito la voce del Signore: "Non del tuo Dio ... - risponde Jaele - ... d’un altro che non conosci!". Il governo fascista applicò ai professori del Conservatorio di Milano le norme sull'obbligo di appartenenza al partito nazionale fascista, nonché le norme razziali antiebraiche. Direttore dal 1923 fu Ildebrando Pizzetti, accademico d'Italia; presidente del consiglio di amministrazione e rappresentante del governo centrale fu Alceo Toni. Pizzetti e Toni firmarono entrambi nel 1925 il Manifesto anti-modernista degli intellettuali fascisti: a Bologna, la prima città ad avere un’Università fascista, il filosofo Giovanni Gentile convocò il 29 e 30 marzo 1925 un Convegno, che radunava gli esponenti delle scienze, delle lettere e delle arti al servizio del fascismo. I lavori produssero questo Manifesto degli intellettuali fascisti agli intellettuali di tutte le Nazioni, che venne pubblicato il 21 aprile Natale di Roma. Vi si affermava la bontà del fascismo e i convenuti furono invitati da Giovanni Gentile ad apporvi la firma. Tra questi v'erano nomi di spicco, oltre a Pizzetti, ad esempio Luigi Pirandello, Giuseppe Ungaretti e tanti altri. Debora e Jaele ottenne nel 1931 il Premio Mussolini per le Arti da una commissione di Accademici d’Italia, per «l’elevatezza degli intendimenti artistici, la singolarità del principio estetico informatore, la nobiltà dell’ispirazione e dello stile, la sapienza tecnica». Pizzetti il 17 dicembre dell'anno successivo sottoscriverà anche il Manifesto degli intellettuali fascisti per la tradizione dell'arte romantica dell'Ottocento: i quotidiani «II popolo d'Italia» (Roma), il «Corriere della sera» (Milano) e «La Stampa» (Torino) pubblicarono quel documento, che conteneva idee xenofobe. Il maestro Ildebrando Pizzetti eseguirà il 28 aprile 1937 un brano in onore del Duce, per l'inaugurazione di Cinecittà, mentre si proiettava il film Scipione. Files MIDI e MP3 del Sisara di MayrIl libretto del Sisara di Giovanni Simone MayrDeborah di Georg Friedrich HändelLa simbologia del SisaraPersonaggiDebora, profetessa di Israele (Contralto, Elvira Casazza); Jaèle, moglie del kenita Hèver (Soprano, Giulia Tess); Mara (Mezzo, Anna Grmegna); il kenita Hèver (Basso, Umberto di Lelio); Nabì, principe di Neftali (Basso; Giovanni Azzimonti); Baràk, capo degli eserciti israeliti (Basso, Vincenzo Cassia); Azriél (Tenore, Alfredo Tedeschi); il cieco di Kinnèreth (Basso, Ezio Pinza); Scillèm (Tenore, Luigi Cilla); Jèsser, il pazzo (Baritono, Osvaldo Pellegrini); un pastore (Tenore, Aristide Baracchi); il re Sisera (Tenore, John Sample); Talmài (Basso, Amleto Galli); Adonisèdek (Basso; Giovanni Azzimonti); Piràm (Tenore, Aristide Baracchi); Jafìa (Tenore, Giuseppe Nessi); uno schiavo (Tenore, Guido Uxa); capitani e guardie cananei, israeliti. La scena si svolge in Palestina nel XII secolo a.C. Atto primo. Atto secondo. Atto terzo.
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