TESTO DEL LIED

"Calipso"
di Aristide Streffi

E crederlo degg'io?
Tu parti, Ulisse!
E Calipso infelice
Soffri lasciare in preda
Allo strazio al dolor?

No, tal disdegno
Nell'alma generosa
Dell'Itaco campion
Del fior d'eroi che Grecia tutta acclama
Albergare non può.
Giusta è la fama.

Quel che spuntare or veggo
Sorriso di piacer, troppo mi dice
che mio tu sei, che sono ancor felice.

Dimmi che m'ami ancora
Dimmi che ingiusta sono
E che ogni dì l'aurora
Noi qui sorprenderà.

Scarsi ai desiri
Volerai lenti
I nostri istanti,
E agli altri amanti
Il nostro esempio
Come amar debbiasi insegnerà.

Gioie più vive
Il ciel non ha;
Ciprigna stessa
Ci invidierà.

Ma che! Confuso il ciglio
Figgi alle navi? Oh Dio, no,
Non m'inganno!
E' deciso il mio fato:
Abbandonar mi vuoi. Va! Parti, ingrato.

Collo sdegno dei Numi,
Coi rimorsi del cor!
D'eterno pianto
Bagnerò queste arene
Che immortali il destin fe' le mie pene.

Per un cor che al tuo somigli
Arderà la fiamma in te
E vedrai, spietato, allora
Quale amor tradisti in me.

Voi che udiste i giuri infidi
Lieti poggi, vaghi fior,
Solo ormai di questa speme
Deh! Parlate al tristo cor.
Il crin sciolto, i mesti veli
Copriranno il bruno ammanto
Finché, mosso dal mio pianto,
Me l'amor vendicherà.

Ma già propizia l'aura
Ti strappa a queste arene...
Va'! Quel mentito aspetto
Raddoppia le mie pene.
Potrei soffrir lo sdegno;
Odio la tua pietà.