TESTO DEL LIED

"More, Elisa, lo stanco poeta"
di Tommaso Bianchi (1804-1834)

More, Elisa, lo stanco poeta
E l'estremo origlier su cui more
È quell'arpa che un tempo l'amore
Insegnava al suo spirto gentil.
More pago che pura risplenda
Come quella d'un angiol del cielo;
Giacerà senza frale e uno stello
Fiorirà tra le corde d'april.
Dono estremo, per te lo raccogli
Senza insano dolor, senza pianto;
Una lacrima cara soltanto,
Solo un vale che gema fedel.
Che quest'alma già lascia le care
Feste, i canti le danze, gli amori,
Come un'aura che uscendo dai fiori
Odorosa s'effonda nel ciel.