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Vivaldi è il secondo in ordine di tempo a cimentarsi con quel capolavoro drammatico, che è l’Olimpiade di Metastasio. E ne sfornò uno musicale, che fece seguire altri trionfi veneziani a quelli viennesi Caldara, che aveva fatto rappresentare la sua Olimpiade in occasione del compleanno dell’imperatrice Elisabetta, moglie di Carlo VI.
Vivaldi per il Teatro Sant’Angelo aveva da poco composto il Montezuma, ed ora tornava alla ribalta con un successo preannunciato.

Ma prima d’ascoltarne un esempio, torniamo alla biografia di Metastasio, e riprendiamola da dove l’avevamo lasciata.

Metastasio? È sua la gloria

È sua la gloria, se la nostra lingua Italiana, che a nessun’altra cede in abbondanza di termini, in vaghezza di sentimenti, e in forza di espressìoni, si sia tanto dilatata per l’Europa tutta, avendo il Metastasio obbligati anche gli Abitatori del Nord ad apprenderla per potere ammirare le bellezze degli applauditi suoi Drammi.

ritratto di Pietro Metastasio

La Vita pertanto di questo celebre Autore io incomincio a scrivere, e intendo farlo con narrazione semplice, tralasciando quegli ornamenti inutili di parole, quelle lunghe studiate digressioni, e quei ricercati riflessi, i quali annoiano il Lettore, e sono ben distanti dalla narrativa. Plutarco nelle Vite degli Uomini illustri dà a me la norma. Prometto però che nello scrivere sarò genuino e sincero, forse perché a nessun altro se non a me può riuscire quest’impresa, vista la lunga amicizia, e posso dire confidenza familiare che ho avuto con la Casa e con la Famiglia di Pietro Mestasio, e sepcialmente con l’Avvocato Leopoldo suo Fratello, dal quale mi sono stati comunicati i continui loro carteggi, ed ho avuto segrete e inressanti notizie dei frequenti familiari discorsi tenuti tra loro. So, che altre Vite di questo Autore sono uscite alla luce, le quali sono state da me lette, e ammirate, ma in esse ho ritrovato o troppo scarse notizie, o la storia del secolo, o una copiosa esibizione di erudizioni ricercate, e annotazioni totalmente estranee al fine proposto.

Il mio scopo è di narrare semplicemente le gesta di questo grand’ Uomo, e lo farò con una naturale veridica narrativa dei fatti, a differenza delle altre Vite sortite finora, che sono manchevoli forse per la troppo sollecitudine nello stamparle o per mancanza di appurate notizie. 
(libero adattamento di Luca Bianchini della Vita di Metastasio del Puccinelli stampata a Roma nel 1786).

(Per approfondimenti visita il sito ufficiale della fondazione Metastasio: http://www.pietrometastasio.com)

L’Olimpiade di Vivaldi

L’Olimpiade di Pietro Metastasio, dramma per musica in tre Atti, è stata musicata da Antonio Vivaldi. Il Prete rosso riprende il testo scritto dal Poeta per l’Olimpiade di Antonio Caldara del 1733. Non furono però i soli musicisti a scriverne una. Il libretto di Metastasio era fatto così bene ed ebbe tale fortuna da esser poi musicato da decine di altri compositori famosi. Ognuno si cimentò insomma con quel capolavoro drammatico metastasiano. Dopo Caldara, ad esempio, fu la volta di Giovanni Battista Pergolesi, l’anno dopo l’Olimpiade di Vivaldi. La versione vivaldiana fu eseguita la prima volta al Teatro Sant’Angelo di Venezia. Correva l’anno 1734, per l’esattezza il 17 di febbraio.

Antonio Vivaldi (ritratto di François Morellon de la Cave Effigies Antonii Vivaldi, per l'edizione Le Cène dell'op. 8 del 1725)

Ascolto

Antonio Vivaldi : “Mentre dormi, Amor fomenti”, Aria tratta dall’Olimpiade interpretata da Sara Mingardo, affermato contralto.

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