TESTO DEL LIED

"Il mistero"
di Felice Romani (1788-1865)

Se tranquillo a te d'accanto,
Donna mia, talun mi vede,
O felice appien mi crede
O guarito dall'amor;
Ma non tu, che sai pur quanto
Combattuto e oppresso ho il cor.
Come lago, che stagnante
Par che dorma e appena muova,
Ma tempeste in fondo cova
Sconosciute al vïator,
Ma tal calma ho nel sembiante,
Ho scompiglio, ho in fondo al cor.
Se un sospiro, se un lamento
Il timore a me contende,
Dell'amore che m'accende
Non scemò l'intenso ardor.
Come lampa in monumento
Non veduto avvampa in cor.
E vivrà benchè represso,
Benchè privo di conforto
E vivrebbe ancor che morto
Lo volesse il tuo rigor,
Chè alimento da sè stesso
Prende amore in nobil cor.