TESTO DEL LIED

"Giovanna Grey"
di anonimo

Io morrò; sonata è l'ora.
Ogni pianto amico è vano.
D'un carnefice la mano
La tua sposa toccherà...
Non ancor mi compie il sole
Di nov'anni il doppio giro,
E nel puro azzurro empiro
Più per me non brillerà.
Il suo raggio io salutai
Fra le nebbie mattutine,
Né vedrollo sul confine
Delle tenebre del dì.
Ma tu pur, qual fior nascente,
Mieterà la ria condanna;
L'amorosa tua Giovanna
Trista dote, ahimè, t'offrì.
Voluttà, lusinghe, onori,
Dove andar? Dov'è quel trono,
Che di sorte infausto dono,
Fummo spinti a calpestar.
Quasi polve al turbo irato,
Tutto fugge e a me s'invola,
Ma un'immagine è la sola
Che mi giunge a conturbar.
Tu m'intendi, e al punto estremo
Vuoi tornar fra le mie braccia:
Ah! da me, ben mio, discaccia
Questa larva di piacer.
Donna io son, ti perdo e moro
Nell'età della speranza.
Deh, mi lascia la constanza
Che bisogna al mio cader.
Stringe il tempo. I tuoi pensieri
Togli a me, rivolgi al cielo.
Già per noi si squarcia il velo
Che nasconde l'avvenir.
Forte hai l'alma e puro il core,
Sarai primo, addio. M'insegna
Come debba, de te degna,
Sul patibolo salir.