Giacomo Puccini

(1858-1924)

Le Villi

Opera-ballo in 2 Atti rappresentata a Milano (Teatro dal Verme) il 31 maggio del 1884

Personaggi

Le Villi
Libretto: Ricordi, Milano, 1884.

Anna (Soprano); Guglielmo Wulf, suo padre (Baritono); Roberto (Tenore); montanari e montanare, Villi, spiriti

La scena è nella Foresta Nera.

Spianata nel bosco. – A destra, sul dinanzi, una casa modesta, quella di Guglielmo. – In fondo a sinistra un sentiero che si perde nel folto di una boscaglia salendo una rupe. – Da questa ad un’altra rupe un ponticello. – È primavera. – Festoni di fiori pendenti da ogni parte. – La scena è pavesata a festa. – Mensa presso la casa, con bottiglie, bicchieri, cibarie, ecc. – Suonatori presso la mensa.

Parte Prima

Scena I

Guglielmo, Anna, Roberto, seduti a capotavola. – Coro di Montanare e Montanari. – Suonatori. – Roberto è in abito da viaggio.

CORO
Evviva i fidanzati!
Viva il babbo Guglielmo!

ANNA, GUGLIELMO e ROBERTO
Grazie!... Grazie!
(Anna e Roberto si allontanano dal fondo dandosi il braccio. – Guglielmo resta a mensa a trincare con qualche vecchio. – Il Coro dei Montanari e delle Montanare viene verso il proscenio.)

MONTANARE
I tesori accumulati
Dalla vecchia matrina di Roberto
Sono molti davvero?

MONTANARI
Oro a bizzeffe
Dicon che avesse in casa
La vecchia avara.

MONTANARE
Povero quest’oggi
Parte dunque Roberto, e da Magonza
Tornerà ricco!

MONTANARI
Sì...

MONTANARE
To’!... N’ho piacere!
E crepi chi ha molt’oro
E non ne sa godere!
(Si odono i preludi di un valzer. Alcuni si accoppiano e ballano, altri vanno verso la mensa a ribere.)

CORO
Su, gira!... Su, gira!... Su, gira!...
Su, balza!... Su, balza!... Su, balza!...
La musica freme e delira,
La danza sospinge ed incalza.
Gira!... Balza!...
Balza!... Gira!...
Oh, volano rapide l’ore
Se il piede alla danza è leggier!
Il ballo è il rival dell’amore...
E il cuore fa batter davver!...

ALCUNI
(A Guglielmo)
Ohe... Babbo Guglielmo!... Perdio
Venite voi pure a danzar.

GUGLIELMO
Ebben, perché no, poffar mio!
Son vecchio, ma in gambe so star.
(Va a prendere una ragazza e la invita a ballare con galanteria. Il vecchio Guglielmo, ballando fra gli applausi e le risa, esce colla danzatrice per la destra dietro la casa. – Tutti lo seguitano. – Continua il coro:)

CORO
Gira!... Balza!...
Balza!... Gira!
(La scena rimane vuota per un momento; poi tornano dal fondo Anna e Roberto.)

intermezzo sinfonico

L’abbandono.

Di quei giorni a Magonza una sirena
I vecchi e i giovinetti affascinava.
Ella trasse Roberto all’orgia oscena
E l’affetto per Anna ei vi obliava.
Intanto, rôsa da ineffabil pena,
La fanciulla tradita lo aspettava.
Invan l’attese... Ed al cader del verno
Ella rinchiuse gli occhi al sonno eterno.

La Tregenda.

V’è nella Selva Nera una leggenda
Che delle Villi la leggenda è detta
E ai spergiuri d’amor suona tremenda.
Se muor d’amore qualche giovinetta
Nella selva ogni notte la tregenda
Viene a danzare, e il traditor vi aspetta;
Poi, se l’incontra, con lui danza e ride
Insieme alle compagne, indi l’uccide.
Or per Roberto venne un triste giorno.
Dalla sirena in cenci abbandonato
Egli alla Selva pensò far ritorno,
E questa notte appunto ei v’è tornato. –
Già nel bosco s’avanza; intorno, intorno
Riddan le villi nell’aer gelato...
Ei, tremando di freddo e di paura,
È già nel mezzo della Selva oscura.

Parte Seconda

Scena I

GUGLIELMO solo.
(siede sulla porta di casa in atto di dolore profondo.)
No, possibil non è che invendicata
Resti la colpa sua. – Vivea beata
E tranquilla al mio fianco
La mia dolce figliola
Ed egli venne... E colla sua parola
D’amor le smanie in lei destò...
(alzandosi con impeto)
Chi, dunque,
O scellerato, l’amor tuo ti chiese?
Chi i giuramenti tuoi?
Quali orribili offese
T’abbiam mai fatto noi
Per uccider quell’angelo,
E agli estremi miei giorni
Serbar cotanta angoscia?...
No, possibil non è che invendicata
Resti colpa sì grande!
Anima santa della figlia mia,
Se la leggenda delle Villi è vera,
Deh non esser con lui, qual fosti, pia...
Ma qui l’attendi al cadere della sera...
S’io potessi saperti vendicata
Lieto saluterei l’ultimo dì...
Ah, perdona, o Signor, l’idea spietata
Che dal mio cor che sanguina, fuggì...
(Rientra nella casa. – Il sole è tramontato affatto.)

Scena ultima

Coro di Villi interno, indi Roberto ed Anna.

CORO
Ei giunge! Anna!... Anna!... Anna!...
Di morte alla condanna,
Alla vendetta – che qui l’aspetta,
Ei viene il traditor!
Eccolo... Ei s’avvicina...
Su... Dannato... Cammina!...
(Roberto appare sul ponticello.)

ROBERTO
(fra sé)
Ecco la casa... Dio, che orrenda notte!
Strane voci m’inseguono... Le Villi...
Evvia!... Son fole!...
(fa per scendere)

VOCI di VILLI
(interno)
Su!... Dannato, cammina!...

ROBERTO
(soffermandosi)
Pur d’intender parmi
Davvero un canto lugubre...

VOCI di VILLI
(interno)
Su!... Cammina!... Cammina!...

VOCE di ANNA
(interno)
Roberto!...

ROBERTO
Ciel!...

ANNA
(che appare sul ponte)
Roberto!...

ROBERTO
La sua voce!
(volgendosi e scorgendo Anna)
Dunque spento non sei, dolce amor mio?

ANNA
Io non son più l’amor... Son la vendetta!
(Anna scende lentamente verso Roberto.)

ROBERTO
Gran Dio!... Gran Dio!...

ANNA
Ricordi
Quel che dicevi nel mese dei fiori?
Tu dell’infanzia mia
I giuochi dividesti e le carezze...
Da te soave e pia
Imparai della vita le dolcezze...
Ero povero... E tu l’affetto mio
Più d’ogni ricco volesti pregiar...
Ah, dubita di Dio...
Ma no, dell’amor mio, non dubitar.
Io t’amo!... Io t’amo!...
Io t’amai... Tu mi tradisti...
Io ti attesi... e non venisti...
Ma è tremendo dolore
In silenzio soffrir!
Senza speranza in cuore
Mi facesti morir...
(Roberto va verso Anna spinto da una forza ignota; poi fa uno sforzo per togliersi dal fascino che lo investe, ma non può, e si slancia verso di lei; Anna, avanzandosi, stende le braccia e lo attira a sé. Intanto le Villi accorrono e circondano danzando Roberto ed Anna.)

ROBERTO
Anna, pietà!

ANNA
Sei mio!

(lo cinge più forte colle braccia, ed entrambi cadono affranti; Roberto muore.)

VILLI
Osanna!...
(le Villi ed Anna scompaiono.)

GUGLIELMO
(esce di casa e vede il cadavere di Roberto)
È giusto Iddio!

FINE

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