“Se per ovvi motivi politici e più ampiamente storici i mostri sacri della Wiener Klassik (Haydn e Mozart) hanno oscurato completamente i molti musicisti italiani coevi, gli studi più recenti stanno facendo riaffiorare non solo un ambiente italiano di indubbia qualità, ma vere e proprie scuole che nulla hanno da invidiare ai musicisti d’oltralpe”.