indici

Antonio Bartolomeo Bruni

Cuneo, 28 gennaio 1757
Cuneo, 5 agosto 1821

"Il conte Potocki" (1780), olio su tela, 304 x 218 cm, del pittore Jacques-Louis David, contemporaneo di Antonio Bartolomeo Bruni (Muzeum Narodowc, Varsavia)

biografia, opere, Lieder
(approfondimenti)

prima mondiale

Toberne : Ouverture (Mp3 361k)
Bruni : Ouverture - arrangiamento di Luca Bianchini e Anna Trombetta - ItalianOPERA ©

Nel 250° anniversario della nascita del compositore Antonio Bartolomeo Bruni, nato a Cuneo il 28/01/1757 l’Orchestra “Bartolomeo Bruni” della città di Cuneo, che è stata fondata oltre 50 anni fa dal M° Giovanni Mosca, ci ha incaricato di revisionare l'opera Toberne.

Da oltre 50 anni l’Orchestra Bruni, indissolubilmente legata al nome del compositore, a un quarto di millennio dalla sua nascita ha ricordato la figura di A.B. Bruni ed il ruolo che ebbe avuto nella storia della musica europea.

Il suo contributo alla vivace scuola violinistica piemontese del tempo, insieme a musicisti come Somis, Pugnani o Viotti, la sua produzione cameristica, il suo fortunato Metodo per Viola in uso nei Conservatori e soprattutto la sua prestigiosa carriera a Parigi quale direttore dell’Opera Comique negli anni tumultuosi  della Rivoluzione Francese, rendono Bruni un musicista Europeo.

italianOpera e l'Associazione Bruni hanno voluto valorizzare in occasione dei 250 anni dalla nascita la complessa figura di Bruni, realizzando in forma scenica l'Opera Toberne, al termine delle manifestazioni celebrative a Cuneo nel novembre del 2007.

Antonio Bartolomeo Bruni nacque a Cuneo nel 1757. Allievo del famoso violinista Gaetano Pugnani, si trasferì presto a Parigi, dove si fece apprezzare come strumentista e come compositore di duetti per violino, Arie e quartetti. Lavorò come maestro al cembalo alla Comédie-francaise e dal 1786 cominciò a riscuotere i primi successi nel campo teatrale, presentando vaudevilles, tra cui la “Celestine”, al Teatro Italiano e in seguito al Teatro delle Tuileries, dove nel gennaio del 1789 aveva ottenuto il posto di primo violino solista d’orchestra. Bruni, che aveva aderito alle idee rivoluzionarie, partecipò come compositore di inni corali alle feste musicali della Rivoluzione. Nel 1794 fu nominato membro della Commissione temporanea delle Arti ed incaricato di inventariare gli strumenti e le collezioni di musica che si trovavano nelle case degli emigrati e dei condannati e anche di custodire il deposito nazionale di musica. Questo incarico lo terrà occupato fino al 1795.
Nel periodo del Terrore al Teatro di Rue Feydeau, dov’era stata trasferita l’Orchestra del Teatro delle Tuileries, furono rappresentate le sue opere “L’apoteosi del giovane Barra”, di argomento rivoluzionario, la “Claudine”, “L’officier de fortune”, il “Toberne” e “Le major Palmer”. Bruni era ormai un compositore maturo ed apprezzato. Anche le sue opere strumentali venivano pubblicate e diffuse, soprattutto duetti per violino e quartetti. Dal 1799 al 1801 fu direttore d’orchestra dell’Opéra comique.
Da questo momento la biografia è lacunosa. Dopo un soggiorno di alcuni anni a Cuneo, ritornò a Parigi. Nel 1814 rappresentò al Teatro Feydeau delle nuove opere, che non ebbero successo.
Lavorò allora come insegnante soprattutto dopo la pubblicazione del “Metodo per la Viola”, che contribuì per le importanti innovazioni tecniche ad elevare il livello tecnico dello strumento. Ancora oggi è considerato un trattato basilare. Ritornato a Cuneo nel 1816, Bruni trascorse gli ultimi anni presso la villa La Magnina, dove morì il 6 agosto 1821.

Le opere strumentali di Bruni sono pregevoli per eleganza ed invenzione melodica e le opere teatrali sono originali e fantasiose soprattutto per la forte emotività delle scene sentimentali.

L’OPERA “TOBERNE OU LE PECHEUR SUEDOIS”

All’epoca di Bruni l’opera-comique ormai si era profondamente trasformata: aveva abbandonato la buffoneria primitiva per delineare sentimenti più veri ed intimi, anche drammatici, situazioni della vita di tutti i giorni, più borghesi. Il genere si divideva ormai in due tipi: la Comédie-vaudeville e l’opéra-comique à Ariettes, dove figuravano dialoghi parlati e parti musicate adatte al testo. Toberne si classifica nettamente come opèra-comique di Ariettes. Il libretto è intriso di spirito naturalista ed umanitario alla Rousseau e di spirito rivoluzionario. L’opera è la decima di Bruni in ordine cronologico. Fu rappresentata al Teatro di via Feydeau il 2-12-1795. Fu molto apprezzata. Un gran numero di Arie furono stampate nella versione per canto e pianoforte per l’esecuzione nei salotti.
Toberne costituisce per quel che sappiamo una delle migliori opere liriche di Bruni e testimonia le qualità drammatiche dell'autore.

L'Opera è in due atti.
Un giovane pescatore, Toberne, è innamorato di Gernance, figlia di Loffield, un appaltatore di miniere in Svezia. Germana è perseguitata da un brutale pretendente, Cristiano, nipote del re di Svezia. Egli ha assoldato una banda di briganti per chiudere Loffield ed i suoi minatori nella miniera e rapire Gernance. Toberne, per salvarla, finge di assecondare i suoi disegni criminali e si incarica di portargliela, ma in realtà fugge con Gernance che è svenuta tra le sue braccia, mentre i briganti periscono nella casa di Loffield, a cui han dato fuoco. Toberne nasconde Gernance in riva al lago nella baracca ove egli vive con la madre, ma il feroce Cristiano riesce a scoprire il nascondiglio. La sfortunata Gernance, disperata, si getta nel lago. E’ salvata da Toberne. Suo padre Loffield la concede infine in sposa al suo salvatore, l'innamorato Toberne, mentre Cristiano e’ incatenato.